Secondo uno studio di DIHK (Deustche Industrie-und Handelskammer), le imprese tedesche si trovano ad affrontare un panorama internazionale sfidante, contrassegnato da una crescita delle barriere commerciali e da complessità normative sia a livello locale che europeo.

Da un’analisi sulle attività internazionali delle imprese tedesche, è emerso che, all'inizio del 2024, il 61% delle imprese ha rilevato un incremento delle barriere commerciali, rispetto al 32% del 2017. Questo fenomeno si manifesta con maggiore intensità nelle grandi aziende, il 78% delle quali segnala un aumento delle restrizioni, evidenziando il crescente protezionismo nonché la frammentazione dell'economia globale.

Tra le principali difficoltà, spiccano i requisiti di certificazione locale e l'aumento dei requisiti di sicurezza, che complicano significativamente il commercio transfrontaliero. Le imprese si scontrano anche con sanzioni, legislazioni poco chiare e dazi più elevati, che ostacolano le operazioni internazionali.

L'81% delle imprese tedesche avverte le ripercussioni di sfide interne, inclusi ostacoli burocratici e incertezze legate alla regolamentazione europea. Questi fattori complicano notevolmente il business internazionale, con il 60% delle imprese che lamenta difficoltà regolamentari e il 57% che sperimenta ritardi e complessità nei processi doganali e nelle autorizzazioni.

La situazione commerciale estera delle imprese tedesche è attualmente influenzata da tassi di interesse elevati, da una crescita economica globale ancora moderata e da pressioni sui costi elevate. Le aspettative per il 2024 sono caute, con solo il 13% delle imprese che prevede un miglioramento, trainato da un tiepido ottimismo per il business negli Stati Uniti.

 

 

 

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