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15/12/2021 - Green Hydrogen Summit: l'Oman punta sulle rinnovabili

Green Hydrogen Summit: l'Oman punta sulle rinnovabili

Dal 29 novembre al 1' dicembre si e' svolto a Mascate il Green Hydrogen Summit, un'iniziativa volta a promuovere le potenzialita' del Sultanato nel campo dell'idrogeno verde. Il simposio - fortemente voluto dal Sottosegretario all'Energia, Salim Al Aufi, principale fautore delle ambizioni 'green' dell'Oman in campo energetico - ha visto la partecipazione di oltre 500 rappresentanti istituzionali, imprese e investitori internazionali, tra cui Fatih Birol, Direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia, e dell'italiano Emanuele Taibi, Direttore per le Strategie di trasformazione del settore elettrico dell'IRENA, intervenuti in video.

Il principale obiettivo dell'incontro e' stato far conoscere in maniera piu' approfondita opportunita' e sfide di un settore energetico ancora agli esordi, incentivandone la comprensione da parte degli operatori finanziari, ancora in larga parte cauti nel sostenere gli ingenti investimenti iniziali richiesti per lo sviluppo delle tecnologie con ritorni attesi lontani nel tempo. Lo stesso Sottosegretario omanita ha indicato chiaramente che il Governo non interverra' con un sostegno finanziario ai progetti, i cui costi dovranno essere coperti, secondo l'auspicio omanita, interamente dagli operatori privati. L'ambito di sostegno pubblico si concentrera' invece su esenzioni fiscali pluriennali, concessioni gratuite di aree di sviluppo e la definizione di normative vantaggiose per gli investitori. I numerosi interventi hanno tutti evidenziato il vantaggio comparato del Sultanato per la produzione di idrogeno verde grazie all'ampia disponibilita' di fonti solari ed eoliche e di aree destinabili a progetti di energie rinnovabili. La presenza di porti in parte gia' attrezzati per il trasporto di ammoniaca e in prospettiva dotati di strutture funzionali al trasporto di idrogeno, tra cui in particolare Sohar e Duqm, unita ad una posizione geografica strategica contribuiscono a rendere il Sultanato una delle destinazionai ideali per investimenti nell'idrogeno verde.

Lo sviluppo del settore, e' emerso da piu' interlocutori, sta procedendo in maniera estremamente veloce, attirando l'attenzione crescente soprattutto di quei Paesi privi di riserve fossili che potrebbero riuscire a soddisfare le proprie esigenze energetiche grazie a fonti rinnovabili prodotte localmente, modificando in prospettiva anche alcuni equilibri geopolitici. L'Oman intende dunque cogliere l'opportunita' per continuare a esportare energia anche nel mondo post-idrocarburi, che in ogni caso - ha osservato il Sottosegretario Al Aufi - per quanto ancora imprescindibili nel paniere energetico di ciascun Paese, subiscono gli effetti della attuale sensibilita' ambientale dei mercati e degli istituti di credito, che disincentiva investimenti sulle fonti fossili tradizionali. Assolutamente consapevoli dell'attuale limite tecnologico e di prezzo all'espansione della tecnologia, i vari relatori hanno convenuto sulla necessita' di lavorare con partner internazionali per lo sviluppo di tecnologie per ridurre i costi dell'elettrolisi e per sviluppare economie di scala nella produzione e nel trasporto di idrogeno. Gli attuali costi logistici rischiano infatti di rendere meno competitivo l'idrogeno prodotto in Oman. L'abbattimento dei costi di trasporto costituisce pertanto per l'Oman una priorita' assoluta, non potendo contare neanche in futuro su elevati consumi domestici.

Il Sottosegretario Al Aufi e' d'altra parte convinto che per guidare tale transizione serva una leadership internazionale guidata dai Governi. Il Governo omanita conta per il 2022 di poter adottare la propria strategia nazionale su cui lanciare progetti di investimento con partner nazionali (essenzialmente i grandi gruppi energetici governativi PDO e OQ) e internazionali, iniziando con iniziative di piccola scala fino al 2025 che consentano di mettere a punto le tecnologie con investimenti relativamente contenuti, per poi passare tra il 2026 e il 2030 a progetti piu' importanti, per avere idealmente gia' tra il 2030 e il 2040 un'economia dell'idrogeno sviluppata.

Un dialogo essenziale con i partner internazionali, soprattutto europei, per gli Omaniti riguarda il sistema di certificazioni, che dovra' necessariamente essere allineato in modo da garantire l'interoperabilita' dell'idrogeno in Oman e in Europa, che rimane il principale mercato di riferimento omanita sulle rinnovabili, stanti le resistenze sul fronte della riduzione delle emissioni di Pechino, che attualmente costituisce di gran lunga il principale cliente petrolifero di Mascate.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - OMAN