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19/05/2020 - EFFETTI DELLA CRISI ECONOMICA POST-COVID 19 SUL SETTORE PRIVATO E STRUMENTI PER LA RIPRESA.

EFFETTI DELLA CRISI ECONOMICA POST-COVID 19 SUL SETTORE PRIVATO E STRUMENTI PER LA RIPRESA.

L'Alto Commissariato al Piano, nelle sue ultime elaborazioni, ha rivisto in senso negativo le previsioni relative all'andamento dell'economia marocchina nei prossimi mesi, sulla base del prolungamento almeno fino al 20 maggio della quarantena. Nel secondo trimestre dell'anno in corso è ora prevista una riduzione più pronunciata della crescita economica. La domanda estera registrerebbe un -12,5%, a seguito della flessione attesa delle importazioni dei principali partners commerciali del Regno. A fronte di questa contrazione, le esportazioni marocchine di beni e servizi dovrebbero diminuire del 6,1%, mentre le importazioni sono previste contrarsi dell'8,4% con il calo della domanda di materie prime, beni strumentali e beni di consumo. Il consumo delle famiglie dovrebbe flettersi dell'1,2%, mentre gli investimenti sono previsti ridursi del 26,5% rispetto al secondo trimestre del 2019. Il PIL globale dovrebbe diminuire, secondo l'HCP, del 6,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. Anche il FMI ha rivisto al ribasso le proprie previsioni, ipotizzando ora una recessione per l'economia marocchina nel 2020 dell'ordine di -3,7%.

Nonostante le misure messe in campo -anche abbastanza rapidamente- dal neo-costituito Comitato di Monitoraggio Economico, secondo le ultime stime dell'HCP, il 57% delle imprese ha sospeso temporaneamente la propria attività e già 6.300 aziende avrebbero chiuso indefinitivamente. La crisi ha aumentato significativamente la disoccupazione: più di 800.000 lavoratori dipendenti sono rimasti senza impiego ed oltre 4 milioni di famiglie che si sostenevano grazie al settore informale sono state direttamente colpite dal confinamento e versano ora in condizioni precarie. Alla luce della situazione drammatica a livello occupazionale che sta vivendo il Paese, il governo El Othmani ha intensificato in questi giorni le consultazioni -anche con il settore privato- per finalizzare un piano ragionato di uscita dal confinamento, che dopo il 20 maggio (salvo ulteriori proroghe) dovrebbe segnare l’inizio di un percorso progressivo verso la riapertura, all’insegna della prudenza.

Malgrado la riduzione o la sospensione totale di molte attività, alcune aziende sono comunque riuscite per ora a resistere ed a conservare intatto il loro organico, avviando progetti di digitalizzazione, come l'e-commerce, rendendo le proprie strutture disponibili allo Stato (come gli hotel che hanno aperto le porte alle équipes mediche per l'ospedalizzazione di malati COVID), e riconvertendo le loro produzioni per fabbricare dispositivi di protezione individuale, quali mascherine e soluzioni idro-alcoliche, oppure materiale medico-sanitario, come i respiratori artificiali. Sono dunque le realtà più solide e più innovative del tessuto imprenditoriale marocchino che stanno dimostrando capacità di rapido adattamento alle mutate esigenze del mercato. Queste imprese, resilienti ed agili, avranno un ruolo fondamentale nella fase di rilancio, il cui successo dipenderà anche dalla capacità del sistema di integrare l'economia informale all'interno del sistema produttivo nazionale.

Nel complesso, nonostante la crisi dovuta al COVID-19 abbia colpito più profondamente di quanto inizialmente previsto il tessuto di PMI marocchine (già debole per alcuni aspetti prima dell'arrivo della pandemia), il settore privato depone alte aspettative nelle misure che il governo dovrà mettere in campo nella fase di progressivo de-confinamento ed è sostanzialmente fiducioso nelle capacità di risposta del sistema economico nazionale.

L'economia marocchina è in effetti valutata complessivamente resiliente dalla maggior parte degli osservatori economici, non essendo gravata da limiti strutturali come un pesante debito pubblico o importanti squilibri macro-economici.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - MAROCCO