Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)

In Ecuador più del 75% dell'elettricità proviene da centrali idroelettriche. Ci sono progetti per la costruzione di nuovi impianti di questo tipo o per il “repowering” di quelli esistenti. Nel 2019, la produzione energetica nazionale è stata di 32.243 milioni di kWh, di cui 24.514 di origine idroelettrica. La produzione non convenzionale di energia (energie alternative e rinnovabili) equivale all’1,2% del totale e presenta ampi spazi di crescita, beneficiando di politiche di sostegno pubblico. Il Paese ha esportato 1.825,5 milioni di kWh a Colombia e Peru’, volumi che il Governo intende accrescere in futuro, potenziando l’attuale sistema di interconnessione. Sono allo studio nuovi progetti di  centrali idroelettriche per la cui costruzione/gestione si attende l’investimento straniero.

Tra le infrastrutture da poco ultimate, si segnala la nuova rete di distribuzione al servizio delle centrali idroelettriche “Coca Codo Sinclair” e “Sopladora”. Trattasi di un sistema di trasmissione da 500 kV, che comprende 602 chilometri di linee e collega quattro nuove sottostazioni: San Rafael, situata vicino allo stabilimento Coca Codo Sinclair, El Inga nelle vicinanze di Quito, Tisaleo nel centro del paese e Chorrillos nelle vicinanze di Guayaquil. Questo sistema è completato da 287 chilometri di nuove linee da 230 kV, che si integrano nella rete già esistente di 230 kV e 138 kV.

Costruzioni

Negli ultimi anni, la delicata situazione dei conti pubblici non ha permesso all’Ecuador di destinare fondi alle pur necessarie infrastrutture. Questo ha spinto il Governo a identificare la partnership pubblico-privato come modalità principale di realizzazione e gestione delle opere.

Su oltre 10.000 km di rete stradale statale (solo il 14% della rete in regime di concessione), almeno un terzo richiede interventi. Tra i progetti prioritari, si segnalano

il “Metroferico di Quito” (funivia urbana) per circa 740 milioni di USD, la concessione del Porto di Esmeraldas per oltre 150 milioni di USD, l’installazione di autovelox per 57 milioni di USD, il progetto “Viaducto Sur de Guayaquil”, ponte strategico per la grande città e porto del Pacifico e la concessione della autostrada Loja – Catamayo.

L’unica ferrovia esistente, dedicata ad attività turistiche, è stata chiusa, anche se il nuovo Governo si è espresso per la riattivazione.

Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento

La rete di fornitura di acqua potabile in Ecuador è abbastanza estesa; oltre il 90% dei comuni dispone di sistemi di trattamento delle acque per il consumo umano.

Per quanto riguarda il trattamento delle acque reflue, sono in funzione 421 impianti di trattamento, di cui circa il 50% si trovano nella regione dell’altopiano andino, 30,64% nella regione costiera, 19% nella parte amazzonica e 0,48% nelle Galapagos. Secondo uno studio del INEC (Istituto nazionale di statistiche), su 133 municipi valutati, il 61,86% esegue trattamenti per le acque reflue. Di rilievo il “Proyecto Vindobona” per le acque reflue e generazione idroelettrica della città di Quito e il “Proyecto Las Marinas” per la costruzione di un impianto di trattamento di acque reflue.

Circa la raccolta di rifiuti, nel 2019 sono state smaltite giornalmente 12.671 tonnellate, di cui solo il 13,5% destinati alla raccolta differenziata, peraltro sviluppata soprattutto sull’altopiano (ove viene effettuato l’81,3% della differenziata nazionale). Da questa statistica si riflette una opportunità di business nell’area del riciclaggio di materie come carta, plastica e vetro, che potrebbero essere approfittati in più grande quantità.

La zona della Sierra appare più virtuosa anche con riferimento allo smaltimento dei rifiuti solidi, con un uso più generalizzato delle discariche. A livello nazionale, nel 2019, solo il 56,8% dei comuni hanno realizzato una raccolta differenziata dei rifiuti sanitari ospedalieri.

Non da ultimo, si sottolinea che, nelle tre città più grandi del paese, Quito, Cuenca e Guayaquil, sono in corso diversi progetti di trasformazione del metano, prodotto nelle discariche, in energia elettrica, come parte del programma di riduzione dell’impatto ambientale e di generazione di economia circolare.

Flussi turistici

Il Ministero del Turismo intende sostenere il settore turistico, fortemente colpito dalla pandemia, con una strategia articolata su tre grandi assi: il rilancio delle destinazioni, i protocolli di biosicurezza e l’acceso al credito. Il progetto mira ad aiutare le PMI del settore turistico colpite dalla crisi sanitaria, attraverso linee di credito concesse da vari organismi multilaterali.

A ottobre 2021 sarà operativa la nuova compagnia "Ecuatoriana Airlines" e nel settore alberghiero si segnala l’apertura dell’albergo "Holiday Inn Quito Airport" della catena Intercontinental, che è stato aperto alcuni mesi fa con un investimento di USD 22 milioni.

Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura

Tradizionalmente, l'economia dell'Ecuador si è basata su agricoltura, sfruttamento del sottosuolo e pesca. A partire dagli anni '70, l'industria petrolifera ha svolto un ruolo vitale nello sviluppo del paese, ma recentemente le esportazioni agricole hanno ricevuto un grande impulso. L’agricoltura rappresenta l’8% del PIL e i prodotti come le banane, cacao, fiori, caffè, tra gli altri, costituiscono i principali articoli esportati.  

Nella zootecnia, l'Ecuador ha prodotto, nel 2019, 310 mila tonnellate di carne di pollo, 240 mila tonnellate di maiale, 229 mila tonnellate di manzo, 2,4 miliardi di litri di latte vaccino e 133 mila tonnellate di uova.

I prodotti della pesca e dell'acquacoltura, come i gamberetti e le conserve di tonno, rappresentano la seconda e la terza componente più importante delle esportazioni non petrolifere ecuadoriane. L'industria del tonno è la seconda più grande e moderna d'America. Il settore dei gamberetti è una delle più grandi industrie dell'Ecuador con elevate aspettative di crescita. Il volume delle esportazioni è cresciuto del 12-15% negli ultimi sette anni e ora rappresenta il 15% delle esportazioni totali del paese.