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Accesso al credito - Osservazioni (SLOVENIA)

Il sistema bancario in Slovenia, oltre alla Banca centrale, conta 11 banche commerciali, 3 casse di risparmio e un ufficio di rappresentanza dello Spazio Economico Europeo (SEE). Nel 2020 è stato concluso l'iter di vendita dell'Abanka che è stata conseguentemente annessa alla Nova KBM, diventando quasi pari alla maggiore banca slovena NLB. Con quest'ultimo passo è stato concluso il processo di privatizzazione delle banche slovene. Sono rimaste di proprietà slovena solo la Dezelna banka Slovenije, la Cassa di Risparmio Delavska hranilnica e la SID – Banca per le Esportazioni. Il capitale maggioritario straniero è presente in quasi l’88% del sistema bancario sloveno: tra queste anche due banche italiane, Unicredit Slovenia (con una quota di mercato del 6,68%) e Banka Intesa SanPaolo (6,53%).

Il sistema bancario sloveno, sottocapitalizzato a causa di una serie di fallimenti di imprese (soprattutto nel settore delle costruzioni) e di una percentuale crescente di crediti collaterali inesigibili (circa il 20% del portafoglio per circa 8 miliardi di euro, con oltre 3 miliardi di euro di perdite solo nel 2013), è stato ricapitalizzato negli scorsi anni per mano pubblica e una parte sostanziale dei loro bad asset è stata trasferita alla bad bank DUTB (il valore totale dell'operazione ha raggiunto 5,2 miliardi di euro). Sono state incluse nel risanamento sei banche slovene: NLB, NKBM, Probanka, Factor Banka, Banka Celje e Abanka. Soprattutto grazie alle ricapitalizzazioni, il sistema bancario sloveno si è stabilizzato.

Il coefficiente di adeguatezza patrimoniale consolidato delle banche slovene ha raggiunto alla fine del primo semestre 2021 il 18,5%, mentre il Core Tier-1 era pari al 17% (il primo sotto, il secondo sopra la media nell’euro zona). Nonostante la pandemia, nel sistema bancario le esposizioni deterioriate (non performing exposures - NPE) nel corso del 2021 sono scese, raggiungendo a fine settembre 2021 il valore di 677 milioni di euro complessivi (circa 250 milioni in meno rispetto alla fine del 2020) e sono state pari all’1,3% dei crediti complessivi (contro l’1,9% a fine 2020).

Nonostante la pandemia, l'attivo di bilancio del sistema bancario è in aumento (47,5 miliardi di euro a fine settembre 2021; +9,1% su base annua), ma è ancora lievemente inferiore a quello pre-crisi finanziaria (47,9 miliardi di euro a fine 2008).

Un significativo passo avanti è stato compiuto negli anni con la riduzione delle perdite registrate dalle banche (pre-tax) che già nel 2014 erano scese a poco più di 100 milioni di euro, contro 3,4 miliardi del 2013. Dal 2015 in poi il sistema bancario sloveno rileva utili. Questo andamento positivo è confermano anche dai dati relativi al 2021, con utili complessivi ante imposte realizzati dalle banche nel periodo gennaio-settembre 2021 pari a 372 milioni (sebbene di un decimo inferiori a quei realizzati nello stesso periodo 2020).

I depositi del settore non bancario sono stati un importante motore di crescita dell’attivo di bilancio delle banche durante la pandemia. A fine settembre 2021 la crescita dei depositi ha superato la crescita dei prestiti. I depositi delle famiglie, che rappresentano due terzi di tutti quelli del settore non bancario, sono aumentati su base annua del 9,8% (attestandosi a 23,8 miliardi di euro). Ancora più alta è stata la crescita dei depositi delle imprese, pari al 10,5% (raggiugendo gli 8,5 miliardi di euro).

Nonostante ciò, l'importo dei prestiti concessi dal sistema bancario sloveno è ancora inferiore al periodo pre-crisi finanziaria (25,8 miliardi di euro di prestiti a fine settembre 2021 contro 37,8 miliardi di euro nel 2008), soprattutto a causa di una minore esposizione verso le imprese (9,0 miliardi di euro di prestiti concessi a fine settembre 2021, +0,6% su base annua, contro i 20,3 miliardi del 2008). I tassi d'interesse per i prestiti commerciali rimangono comunque tuttora superiori alla media europea. In particolare, la media del tasso variabile per crediti alle imprese è stata a settembre 2021 del 1,7-2,0% (contro una media nell’eurozona dell'1,3%-1,7% in base all'entità della somma considerata), mentre il tasso fisso è stato dell’1,6-2,4% (contro una media nell’eurozona anche qua dell'1,3%-1,7%).

Segnali positivi anche nei prestiti concessi alle famiglie (11,08 miliardi di euro a fine settembre 2021, +3,6% su base annua, contro i 7,6 miliardi del 2008).

Ultimo aggiornamento: 17/01/2022