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Accesso al credito - Osservazioni (CANADA)

Aspetti generali.

Le condizioni di accesso al credito in Canada sono nel complesso vantaggiose ed il costo dei finanziamenti per le aziende e le famiglie si e’ mantenuto anche nel 2016 sui minimi storici. Il crescente livello di indebitamento delle famiglie, pari a 1,7 volte il reddito disponibile, ha tuttavia indotto il Governo ad approvare alcune misure di carattere macroprudenziale volte ad assicurare la stabilità ed il corretto funzionamento del mercato immobiliare. Gli interventi hanno l’obiettivo di restringere le condizioni di accesso al credito e ridurre la minaccia di una bolla immobiliare e si sviluppano in tre principali azioni/proposte: estensione dei requisiti di idoneità per l’ottenimento della “government-backed mortgage insurance”, inizialmente previsti solo per i mutui “high-ratio”, anche ai mutui “low-ratio”; proposta di restrizione dei criteri di eleggibilità per l’esenzione dalla tassa sui redditi delle plusvalenze attribuite all’abitazione principale; proposta di adozione di una politica di “lender risk sharing” che prevede che i creditori mantengano un livello ragionevole di esposizione al rischio di default sui mutui, attualmente completamente a carico dello Stato.

Accesso al credito delle imprese.

Le indagini condotte tra le istituzioni finanziarie, tramite la Senior Loan Officer Survey, hanno segnalato una leggera restrizione nei termini di accesso al credito soprattutto per le imprese operanti nel settore energetico. Sebbene il tasso d’interesse medio applicato alle imprese (effective interest rate) si posizioni sui livelli minimi storici del 2.65%, la crescita del credito alle imprese, così come l’andamento delle emissioni nette di titoli obbligazionari, registrano un lieve rallentamento rispetto agli ultimi quattro anni. Le indagini periodiche condotte nel secondo trimestre del 2016 dalla Bank of Canada con i senior managers di circa 100 imprese (la Business Outlook Survey) segnalano la possibilità di un leggero allentamento dei termini per la concessione dei prestiti.

Accesso al credito delle famiglie.

Le condizioni di accesso al credito delle famiglie restano particolarmente favorevoli. Il tasso d’interesse medio applicato è ai minimi storici al 3.01%. Il tasso di crescita annuale del credito al consumo nel secondo trimestre è in miglioramento rispetto alle media dell’anno precedente. La crescita dei mutui residenziali si mantiene leggermente al di sopra del 5%, in recupero rispetto ai tassi di crescita degli anni precedenti. Desta, tuttavia, preoccupazione il livello di indebitamento delle famiglie che ha raggiunto il 170% del reddito disponibile, mentre il rapporto debt-to-asset resta stabile intorno al 17%. Si prevede che le misure adottate dal Governo, in combinazione con una crescita graduale dei redditi delle famiglie e una normalizzazione dei tassi di interesse, contribuiranno a ridurre i rischi di instabilità finanziaria che potrebbero colpire il mercato dei mutui, qualora dovesse verificarsi un rapido crollo dei prezzi delle case. Occorre segnalare che la riforma potrebbe generare anche effetti non desiderati. C’è infatti evidenza non solo di un aumento della quota di nuovi mutui con un elevato rapporto loan-to-value, ma anche di un incremento della presenza di istituzioni finanziarie, non bancarie nell’housing finance

A cura della Delegazione della Banca d’Italia – New York

Ultimo aggiornamento: 04/08/2017