La Paz – La Bolivia inizierà la produzione industriale di acciaio nel 2024. Ad annunciarlo il presidente della Mutún Steel Company Jorge Alvarado, sottolineando che l’avanzamento della costruzione dell’acciaieria di Mutún ha raggiunto il 69%.

“Siamo certi che questo progetto diventerà realtà quest’anno, quindi a partire da gennaio 2024 inizieremo già la produzione industriale di acciaio presso il primo Mutún national steel plant”, ha dichiarato Alvarado alla radio Cepra.

Secondo l’esecutivo, la costruzione del progetto di industrializzazione ha subito un ritardo quando l’attività si è paralizzata tra la fine del 2019 e il 2020 durante l’amministrazione della presidente ad interim, Jeanine Áñez. L’anno scorso, la società Sinosteel equipment and engineering ha ripreso la costruzione dell’acciaieria presso il deposito di ferro di Mutún, nella provincia di Germán Busch del dipartimento boliviano di Santa Cruz. Alvarado ha ricordato che il grande giacimento di ferro ha riserve stimate in circa 40.000 milioni di tonnellate di ferro e 10.000 milioni di tonnellate di manganese, il che lo colloca come una delle 10 maggiori riserve di ferro al mondo.

Secondo Alvarado, questo complesso “madre” produrrà barre e vergella di diversi diametri. Da quest’ultimo sarà possibile ottenere sottoprodotti come chiodi, filo, dadi, torni per i quali dovranno essere installate altre piccole fabbriche.

Secondo un rapporto pubblicato da Esm, la costruzione dell’acciaieria di Mutún rappresenta un investimento di 546 milioni di dollari, destinato alla costruzione di sette impianti: concentrazione, pellettizzazione, riduzione diretta, acciaieria, laminazione, centrale elettrica e impianti ausiliari.

Lo stabilimento di Mutún prevede di produrre 194 mila tonnellate di acciaio laminato, noto come barre da costruzione, che serviranno a coprire almeno il 50% della domanda interna. Alvarado ha ribadito che la massiccia produzione di acciaio è in linea con la politica di industrializzazione con sostituzione delle importazioni promossa dal governo.

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