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Relazioni internazionali (SVIZZERA)

La politica estera della Confederazione Svizzera può considerarsi impostata su tre cerchi concentrici. Il primo, rappresentato dai 4 Paesi confinanti (Italia, Francia, Germania ed Austria), nei cui confronti la qualità e la frequenza delle relazioni è pari alla contiguità geografico-culturale. Il secondo, costituito dalla vasta area europea e che abbraccia sia il rapporto privilegiato (ma sofferto nel travagliato percorso di avvicinamento) con i Paesi membri dell’Unione Europea sia quello con i 3 Paesi dello Spazio Economico Europeo (particolarmente intense, per ovvi motivi, le relazioni con Liechtenstein, più diluite quelle con l’Islanda e la Norvegia). Il terzo, coincidente con quei Paesi del resto del mondo ove più rilevanti sono gli interessi svizzeri, soprattutto di tipo economico. In base alle priorità fissate dalla Costituzione Federale dell’1.1.2000, la politica estera elvetica è incentrata sull’aiuto umanitario, sulla cooperazione allo sviluppo, sulla prevenzione dei conflitti, sul sostegno allo stato di diritto e sull’impegno ambientale nonché, ovviamente, sulla tutela degli interessi economici svizzeri all’estero. Nel giugno del 2005 la Svizzera ha aderito agli accordi di Schengen, negoziandone l'attuazione pratica in modo di mantenere controlli saltuari alle frontiere, e reclamando un eventuale diritto di rescissione. Il 12 dicembre 2008 la Confederazione è entrata nell'area Schengen come 25° Paese. A partire dal 2006 la Svizzera ha intensificato la cooperazione con gli Stati Uniti, attraverso la sottoscrizione di un documento “Memorandum of understanding establishing a framework for intensified cooperation”, che definisce in particolare le modalità per un coordinamento politico più efficace sui numerosi dossier in trattazione tra i due Paesi. La politica estera del Paese si basa su tre assi principali: relazioni con UE e Paesi membri UE/AELE; rapporti con i partner mondiali, in primis i Paesi G20; Pace e sicurezza internazionale e sviluppo sostenibile e crescita. Altri temi tradizionalmente cari alla diplomazia elvetica sono l'impegno per la pace e la sicurezza internazionali e per la protezione dei diritti umani. Berna guarda anche al contesto globale e pone specifica attenzione ai nuovi fenomeni terroristici (compreso il cyberterrorismo), allo sviluppo del diritto internazionale all'attuazione del diritto internazionale umanitario, al disarmo e alla non proliferazione.  Sviluppo sostenibile, crescita e prosperità, difesa dell'ambiente e lotta al cambiamento climatico sono infine le ulteriori, importanti linee di condotta per l'azione diplomatica elvetica, da attuarsi sia a livello multilaterale (in primo luogo in ambito ONU) sia mediante mirate politiche settoriali, seguendo l'"Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile" e il "messaggio sulla cooperazione internazionale 2017-2020" con cinque aree di prioritario intervento (sicurezza alimentare, clima e politiche di mitigazione e adattamento, acqua, sanità, migrazioni e sviluppo). La Svizzera è membro di 27 organizzazioni ONU, contribuisce al bilancio di altre 10 e partecipa, ora anche con unità dotate di proprio armamento, ad alcune forze internazionali di peacekeeping (es: Kossovo); è membro del Consiglio d’Europa (1963), dell’OSCE (1975) e del Patto di Stabilità per l’Europa Sud-Orientale (2000); dal 1997 partecipa alla “Partnership for Peace” in ambito NATO. La Confederazione è membro del Consiglio di Sicurezza per il biennio 2023-2024. Sul piano economico, infine, il Paese è entrato a far parte delle istituzioni finanziarie internazionali nel 1991, partecipa al GATT dal 1966 ed è membro dell’OMC; fa parte dell’EFTA, ma, a differenza di Norvegia, Liechtenstein e Islanda, non è associato allo Spazio Economico Europeo.

Ultimo aggiornamento: 05/09/2023