Homepage AZERBAIJAN
A cavaliere tra Asia ed Europa, tra l’antica e la nuova via della seta, tra passato e futuro l’Azerbaigian condivide con l’Italia secoli di storia, ed oggi le relazioni tra i due paesi sono forti più che mai. L’Italia è qui molto amata. La nostra cultura, la lingua, l’arte, il design, la manifattura, lo stile di vita esercitano un fascino notevole e diffuso, che trova origine nel periodo sovietico, quando i nostri programmi televisivi, sportivi e musicali di quell'epoca erano qui in onda.
Anche l’Azerbaigian occupa un posto di rilievo per l’Italia, in particolare nel campo della sicurezza energetica. Insieme all’Iraq, è il nostro maggior fornitore di greggio, con circa 5,5 miliardi di euro di media nell’ultimo decennio. Ma non solo, a partire dalla fine di quest’anno, con l’avvio del Tap, oltre ad approvvigionare sé stessa, l’Italia diventerà il ponte verso occidente del gas azero, con le immaginabili ricadute per l’indotto in molti nostri settori.
L’Azerbaigian, con i suoi dieci milioni di abitanti ed un PIL di oltre 48 miliardi ha, tuttavia, di fronte a sé una grande sfida: diversificare la sua economia dal petrolio, i cui prezzi internazionali ne determinano gli indicatori macroeconomici. Infatti, solo a partire dal 2018 gli effetti negativi sul reddito delle famiglie, derivanti dalla doppia svalutazione del manat provocata dal crollo del 2015, hanno cominciato ad attenuarsi, mostrando negli ultimi semestri una non trascurabile ripresa dei consumi e degli investimenti.
Trasformare l’Azerbaigian in un hub commerciale, posizionandosi come crocevia per gli scambi tra Europa e Cina ed Asia meridionale e Russia è dunque la strategia del Governo di Baku per vincere la sfida. In quest’ottica, le risorse del Paese saranno nei prossimi anni prevalentemente investite in infrastrutture stradali, portuarie e ferroviarie, mentre anche alcune aree del settore non petrolifero, in particolare turismo e agroindustria, beneficeranno di nuovi investimenti.
La nostra strategia. L’Italia è da diversi anni il primo partner commerciale al mondo dell’Azerbaigian. Nell’ultimo triennio le nostre importazioni sono pressoché raddoppiate in valore, passando dai 2,9 miliardi di euro del 2016 ai circa 5 miliardi a fine 2019, a fronte di esportazioni inferiori ai 300 milioni di euro ed un valore di commesse vinte da aziende italiane intorno ai 7 miliardi negli ultimi 15 anni.
Pur se i prodotti italiani sono generalmente diffusi, giungendo anche attraverso triangolazioni dalla Turchia, e pur essendoci margine per aumentare e introdurre nuovi generi di consumo Made in Italy, resta evidente che tale disavanzo commerciale possa essere in qualche misura compensato agendo sulle partite correnti e su altre voci della nostra bilancia dei pagamenti, attraverso partenariati industriali e investimenti diretti esteri azerbaigiani in Italia. Molte grandi aziende italiane collaborano da tempo in Azerbaigian allo sviluppo del Paese: Maire Tecnimont per l’ammodernamento della raffineria di Baku, Snam che detiene il 20% delle quote nel progetto Tap, Saipem per la costruzione di piattaforme off-shore, Eni con il suo 5% delle quote dell’oleodotto Btc, oltre a Tenaris, Lighthouse, Technip Italia, solo per citarne le maggiori; ma altre ancora sono pronte a stringere rapporti collaborativi grazie all’intensa e crescente collaborazione che abbiamo costruito nel tempo.
Accompagnate da un costante consolidamento del dialogo politico, le relazioni economiche bilaterali si sono infatti ulteriormente rafforzate nel 2018 con la visita di Stato del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella in Azerbaigian (la prima di un Capo dello Stato italiano nel paese), che ha posto le fondamenta per il salto di qualità concretizzatosi con la visita a Roma a febbraio 2020 del Presidente Aliyev, e nel Business Forum italo-azerbaigiano, a cui hanno partecipato centinaia di imprenditori italiani e azerbaigiani Nel corso della visita di Stato, rilevanti accordi commerciali, tecnologici, culturali sono stati firmati, tra cui la “Dichiarazione congiunta sul rafforzamento del partenariato strategico multidimensionale” e l’Accordo tra l’Agenzia Spaziale italiana ed Azercosmos, che porterà i due paesi a collaborare verso la frontiera più avanzata della tecnologia.
Dati generali AZERBAIJAN
Forma di stato | Repubblica presidenziale |
---|---|
Superficie | 86.000 km |
Lingua | Azero |
Religione | Musulmana |
Moneta | Manat |
ANALISI SWOT (STRENGTHS, WEAKNESSES, OPPORTUNITIES, THREATS)
Punti di forza
- Economia dinamica e in corso di diversificazione
- Posizione strategica
- Rilevanti opportunita' di investimento
- Stabilita' politica
- Sicurezza
Punti di debolezza
- Accesso al finanziamento
- Regolamenti sulla valuta estera
- Normative fiscali
OPPORTUNITA'
Cosa vendere
- Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)
- Macchinari e apparecchiature
- Attività professionali, scientifiche e tecniche
- Mobili
- Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura
Dove investire
- Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili)
- Prodotti chimici
- Trasporto e magazzinaggio
- Prodotti delle miniere e delle cave
- Costruzioni
MINACCE
- Escalation degli scontri al confine con l'Armenia e il Nagorno-Karabakh (Rischi politici)
- Ambiente economico poco favorevole agli investimenti (Rischi operativi)
- Corruzione (Rischi economici)
Nota: I punti di forza, le opportunità e le minacce sono identificati localmente sulla base di informazioni qualitative e quantitative (provenienti da varie fonti). I punti di debolezza risultano dalle interviste ad imprenditori operanti in loco realizzate dal World Economic Forum – Global Competitiveness Index (ultima edizione disponibile).
Presenza italiana
Azienda | Settore | Sito internet | Informazioni utili |
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ALDO COPPOLA |
| Sito Internet | |
ASPI AGRO Srl (Savalan) |
| Sito Internet | La società ASPI AGRO S.r.l è stata fondata nel 2007, scegliendo il suo obiettivo principale come coltivazione dell`uva e la produzione dei vini di alta qualita`. Il marchio di produzione del vino è denominato Savalan. |
ENI |
| Sito Internet | Eni ha acquisito nell’ottobre del 2001 una quota di partecipazione del 5% nel Consorzio preposto alla realizzazione e gestione dell’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (BTC). |
Fireland Vineyards |
| Sito Internet | |
Foster Wheeler Italiana |
| Sito Internet |