I partner coinvolti del giacimento di gas Leviathan nel Mediterraneo orientale hanno approvato una spesa di quasi 100 milioni di dollari in vista dell’espansione che prevede la realizzazione di un terminale galleggiante di gas naturale liquefatto  al largo delle coste di Israele.

Leviathan, un giacimento in acque profonde con enormi depositi, è entrato in funzione alla fine del 2019 e fornisce gas a Israele, Egitto e Giordania. L’idea è di incrementare le esportazioni per includere volumi considerevoli per l’Europa mentre cerca di ridurre la dipendenza dall’energia russa.

“Il piano di sviluppo consentirà un aumento significativo della produzione fino a 21 miliardi di metri cubi all’anno”, ha affermato Yigal Landau, ceo di Ratio energies. Un dato più del doppio degli attuali 9 miliardi di metri cubi all’anno.

NewMed Energy, partner di Ratio e Chevron in Leviathan, ha dichiarato che il gruppo spenderà 45 milioni di dollari per pianificare l’espansione della produzione iniziale e altri 51,5 milioni di dollari per i preparativi per il terminale gnl galleggiante.

L’impianto galleggiante dovrebbe avere una capacità annua di circa 4,6 milioni di tonnellate di gnl o 6,5 miliardi di metri cubi fa sapere NewMed. L’anno scorso Israele, Egitto e Unione Europea hanno firmato un memorandum d’intesa per l’invio di gas israeliano in Europa attraverso gli impianti di gnl in Egitto. Ci vorranno circa tre anni dalla decisione finale di investimento prima che il gas extra inizi a fluire verso gli impianti di gnl egiziani e il mercato locale.

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