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28/10/2013 - Il futuro dello shale gas in Arabia Saudita

Il futuro dello shale gas in Arabia Saudita

Attingendo alle sue riserve l'Arabia Saudita potrebbe utilizzare il combustibile per alimentare la sua economia interna e consentire più spazio alla vendita di petrolio verso i mercati mondiali. Indagini geologiche sono state effettuate sulle formazioni di shale gas in tutta l'Arabia Saudita.

Anche se Riad per questo decennio è improbabile che possa produrre grossi quantitativi di shale gas in quanto  ostacolata dalle  scarse risorse idriche e da prezzi fissati molto al di sotto dei costi di produzione, la US Energy Information Administration colloca l’Arabia Saudita al quinto posto tra i 32 paesi che dispongono diquesta risorsa  energetica.
Nel mese di luglio, e’ stato ultimato con successo uno studio durato due anni per lo sviluppo delle risorse di gas continuo.  La compagnia petrolifera statale  Saudi Aramco, fortemente interessata a questa nuova fonte energetica, nel frattempo ha mappato le riserve non convenzionali, nella speranza di raddoppiare la domanda entro il 2030, in un paese che vieta le importazioni di gas e sta progettando,  entro le fine di ottobre, l’invio di offerte per i lavori di progettazione e di design di impianti per  la produzione di shale gas in tre differenti  luoghi della Penisola Arabica: the Empty Quarter,  South Ghawar nella Provincia Orientale, Jafurah nella regione del deserto del nord.  Non si conosce ancora la portata esatta dei progetti che sara’ resa nota solo quando sara’ completato il lavoro preliminare. Per il momento si sa che i lavori saranno eseguiti sia fuori che dentro i confini dell’Arabia Saudita.  Dal momento dell’apertura della gara le aziende invitate disporranno di circa due mesi per la presentazione delle offerte e un primo contratto verra’ assegnato gia’ dal primo trimestre 2014.

Ulteriori conferme dell’interesse di Aramco verso il gas non convenzionale sono le indagini effettuate dalla compagnia con i produttori per l’acquisto e il leasing di ben 40 impianti di perforazione che potrebbero essere impiegati nella produzione dello shale gas. Solo due anni dopo il lancio del programma per il  gas non convenzionale, nella regione settentrionale dell’Arabia  Saudita,  Aramco e’ inoltre gia’ pronta a fornire 1.000 MW di energia, che andranno ad alimentare le attivita’ di estrazione di fosfato e quelle manifatturiere.

La Saudi Arabian Mining Co. ( Maaden ) prevede di avviare la produzione entro il 2016 di un progetto riguardante il fosfato; tale progetto rientra nella  nuova città industriale denominata Waad Città Al- Shimal per Mining Industries .

Nel 2012 che le società statunitensi Halliburton e Schlumberger hanno condotto studi di fattibilità per la potenziale produzione nelle regioni settentrionali del regno, vicino al confine con l'Iraq e la Giordania.
Lo shale gas come composizione è uguale al gas naturale convenzionale ma viene intrappolato tra formazioni rocciose impermeabili  solitamente a grandi  profondità; per liberarlo è necessario creare permeabilità nelle rocce circostanti e questa operazione risulta molto costosa.Tale processo e’ chiamato “fracking”.
Il prezzo di estrazione di gas shale in Arabia Saudita si aggira intorno agli 8 - 9 dollari per milione di BTU . 
Tuttavia, nonostante gli 8 - 9 dollari per milione di BTU siano di gran lunga superiori ai costi di produzione di Aramco per le fonti convenzionali, bruciare combustibile greggio per essere convertito nelle centrali elettriche costa fino a 18,33 dollari per milione di BTU.

 

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - ARABIA SAUDITA