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Accesso al credito - Osservazioni (BOLIVIA)

La profondità finanziaria è in espansione ma ancora piuttosto bassa, soprattutto perché gli intermediari finanziari – per lo più istituti depositari, di tipo bancario e non – tuttora riscontrano delle difficoltà a penetrare nel mercato.

In quanto alla copertura dei servizi bancari, il territorio nazionale, nel suo complesso, presenta attualmente un deficit importante, ulteriormente aggravato da consistenti sperequazioni interdipartimentali e da carenze strutturali nelle zone rurali. Secondo gli ultimi dati del Banco Mondiale, la percentuale dei depositi bancari rispetto al PIL – di cui il 75% è in valuta nazionale – è uno dei più alti dell’America Latina.

D’altra parte, è però molto interessante - e positivo - lo sviluppo a partire dalla fine degli anni ’80 del settore non bancario, attivo soprattutto nel concedere microcrediti. Sebbene, infatti, la maggioranza del credito offerto in Bolivia (59,4%) sia riconducibile a banche commerciali, va sottolineato che queste non prestano servizi che ad un numero limitati di clienti (il 32,6% degli inclusi). Per il 58,7% dei Boliviani, l’accesso al credito è invece garantito da Entità specializzate in micro finanza.

Si sottolinea, in proposito, come la caratteristica coesistenza nel sistema finanziario boliviano di istituti di credito regolati e non regolati (ma legali e normalmente dediti ad operazioni di microcredito) si sia ampiamente ridimensionata.

Complessivamente, il sistema degli intermediari finanziari boliviani non presenta particolari problemi in relazione a solvenza, liquidità o rischiosità dei prestiti.

Dinamica fondamentale che riguarda l’offerta di credito nel Paese è la cosiddetta “bolivianizzazione”: una permutazione dei Dollari statunitensi con moneta locale che ha interessato, in realtà, l’intera economia boliviana. Nella scorsa decade si è passati da un portafoglio in cui solo il 6,6% dei prestiti era erogato in moneta locale ad uno (giugno 2015) in cui la composizione del credito era a favore della moneta boliviana per il 93,7%.

Esistono differenze significative nei tassi di interesse applicati ai prestiti a seconda dell’Entità erogatrice e della finalità del prestito. Dati aggiornati ad agosto del 2015, relativi ai crediti in moneta nazionale, indicano che in termini reali il tasso di interesse applicato varia dal 5,88% per investimenti d’impresa, al 18,63% per crediti finalizzati al consumo.

Tra il 2001 e il 2010, il trend dei tassi d’interesse reali applicati dalle banche commerciali al settore produttivo è stato nettamente discendente, con piccoli aggiustamenti. Tra il 2011 e il 2014, invece, le oscillazioni registrate hanno tendenzialmente spinto il tasso di interesse reale verso l’alto, benché i valori si siano mantenuti comunque al di sotto di quelli di norma osservati anteriormente al 2010.

Tassi d’interesse moderati e un’economia domestica in espansione potrebbero mantenere l’aumento dell’offerta di credito ai privati che ha caratterizzato l’ultimo decennio (favorito anche da alcune misure adottate dall’ASFI tra il 2006 e il 2009, tese proprio a facilitare l’inclusione finanziaria, agendo sul lato dell’offerta di servizi). Si noti, in proposito, che nel 2014 le banche hanno canalizzato verso il settore privato un ammontare di credito pari al 42,2% del PIL (con un incremento di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2008).

Si specifica, infine, che un cittadino straniero che voglia aprire un conto corrente in Bolivia, necessita della residenza nel Paese. Presso la banca BISA, l’unica al momento ad offrire conti correnti in Euro, viene chiesta la presentazione del documento d’identità boliviano (che attesta la residenza), due referenze di persone non familiari ed il deposito di una cifra minima (350 Bs o 50 USD o 50 € per una cassa di risparmio, 3.500 Bs o 500 USD o 500 € per un conto corrente).

Ultimo aggiornamento: 26/10/2015