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Accesso al credito - Osservazioni (MYANMAR)

Il settore bancario, assicurativo e finanziario in generale rappresenta ancora uno dei principali ostacoli allo sviluppo del Paese;  tutt’oggi piuttosto arretrato in termini di capitale umano e tecnologico, il settore dovrebbe iniziare a recuperare, almeno nel medio periodo, anni di mancati investimenti e di chiusura internazionale. Le banche locali sono sottocapitalizzate e mancano di trasparenza finanziaria; a volte anche (anche se molto meno rispetto al recente passato) di adeguati sistemi IT e di personale qualificato. Sono inoltre spesso parte di conglomerati economici.

L’economia del Myanmar è inoltre ancora basata sostanzialmente sul contante, anche se si sta diffondendo la circolazione di carte di debito e di credito, soprattutto nei centri urbani maggiori.

Nel gennaio 2016 il Parlamento ha approvato la “Banks and Financial Institutions Law” che sostituisce la vecchia legge quadro del 1990. Oltre all’emanazione della nuova legge quadro, le autorità birmane sono impegnate nel processo di graduale liberalizzazione del mercato, che nel marzo dello stesso 2016 ha “prodotto” anche l’apertura dei battenti di una borsa valori, la Yangon Stock Exchange (YSX). Il numero delle società quotate, peraltro, è fermo a 5.

Nel novembre 2018, la Banca Centrale del Myanmar ha emanato una direttiva che ha consentito a 13 “licensed overseas banks” di prestare denaro ad imprese locali in valuta birmana o internazionale. Prima di questa riforma, le banche straniere potevano concedere fondi solo a clienti stranieri e in valuta estera.

Nel febbraio 2019, la Banca Centrale ha permesso sia alle banche locali che a quelle straniere di caricare il 16% di interesse sui prestiti privi di collateral.

Questi nuovi provvedimenti non mancheranno di espandere il settore finanziario birmano, consentendo ad operatori stranieri del settore di effettuare investimenti maggiori.

Ultimo aggiornamento: 01/12/2020