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Politica interna (TUNISIA)

Il 25 luglio 2022 si è tenuto in Tunisia un referendum popolare sulla bozza di costituzione voluta dal Presidente della Repubblica Saied. Il referendum, privo di quorum, ha registrato la partecipazione del 27,5% della popolazione e la vittoria del “si”, sancendo l’entrata in vigore della nuova Costituzione. La nuova Carta fondamentale ha sostituito la forma di governo semipresidenziale con una forma presidenziale, conferendo alla Presidenza della Repubblica il potere esecutivo. 

In base alla nuova Carta costituzionale, il Presidente potrà ricoprire due mandati di cinque anni, estendibili in caso di “pericolo imminente” per il Paese. In merito al Parlamento, la Costituzione introduce una camera alta, il Consiglio delle Regioni, le cui elezioni si sono tenute a dicembre 2022, e una seconda Camera, il Consiglio nazionale delle Regioni e dei Distretti, il cui primo turno elettorale si é svolto il 24.12.2023. Restano sostanzialmente immutate le disposizioni della Costituzione del 2014 in materia di tutela dei diritti e delle libertà fonadamentali (inclusa la libertà di parola, il diritto di organizzarsi in sindacati e il diritto a riunioni pacifiche).

La roadmap politica portata avanti dal Presidente Saied fino a oggi ha seguito la proclamazione dello stato d’emergenza il 25 luglio 2021. Questa decisione, consentita dall’art. 80 dell’allora Costituzione, è stata giustificata con la necessità di evitare l’implosione del Paese a causa di crisi economica, tensioni sociali, instabilità politica ed effetti avversi della pandemia, e ha comportato la sospensione delle attività del Parlamento e la destituzione di alcuni Ministri, tra cui l’allora Capo del Governo Mechichi. Il Presidente ha da allora assunto il potere esecutivo e legislativo, che condivide con il nuovo esecutivo. 

 

Ultimo aggiornamento: 29/12/2023