X Chiudi
Governo Italiano
Governo Italiano

Breadcumbs

Overview (BULGARIA)

L'Italia è uno dei principali partner economici della Bulgaria e riveste un ruolo chiave nell'economia del Paese.

In termini di interscambio, secondo i dati dell’Istituto di Statistica bulgaro, nel 2021 l’Italia si posiziona quarto paese partner con una quota del 7%, preceduta dalla Germania con il 13,5%, dalla Romania con l’8,7% e dalla Turchia, sempre con il 7% ed una minima differenza in valore. 

Nel 2021 l’Italia risulta essere il quinto Paese fornitore della Bulgaria, preceduto da Romania, Russia, Turchia e Germania. L’Italia mantiene la terza posizione nella graduatoria dei mercati di destinazione dell’export bulgaro (dopo la Germania e la Romania).

I rapporti commerciali tra Italia e Bulgaria raggiungono a fine anno 5,2 miliardi di euro, con un aumento del 27,1% rispetto al 2020. Il saldo commerciale passa dai 167 milioni di euro del 2020 (a favore dell’Italia) ai -279 milioni di euro nel 2021.

L'Italia è inoltre uno dei principali investitori nel Paese. Secondo le elaborazioni di Confindustria Bulgaria sui dati del Registro Commerciale bulgaro, nel Paese risultano registrate oltre 6.600 aziende a partecipazione italiana, iscritte in diversi settori: dal tessile alla produzione di energia, dall’agroalimentare alla lavorazione dei metalli, dai servizi finanziari ai trasporti per un fatturato totale di oltre 5 miliardi di euro e oltre 50 mila posti di lavoro creati sul territorio. La presenza delle imprese italiane sul mercato bulgaro riguarda sia grandi gruppi (tra gli altri Generali, Miroglio, Rigoni di Asiago, Unicredit-Bulbank), sia piccole e medie imprese, impegnate in un ampio numero di settori: tessile, produzione di energia, metalli, trasporti, manifatturiero, energie rinnovabili, infrastrutture, ambiente e servizi finanziari.

La Bulgaria rappresenta un mercato sempre più importante per le esportazioni e gli investimenti italiani. Il Paese offre una fiscalità tra le più favorevoli a livello europeo (flat tax al 10%) e la sua posizione geografica, nel cuore dei Balcani, ne fa uno snodo strategico per le infrastrutture energetiche e le vie di collegamento verso i mercati asiatici. Nonostante le notevoli ripercussioni economiche a seguito dell’invasione russa in Ucraina, la Commissione Europea nella previsione di primavera 2021 prevede il 2,1% e 3,1% di crescita del PIL nel 2022 e nel 2023.

CAMBIO EURO – LEV: 1,95583

 

Ultimo aggiornamento: 31/08/2022