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Dove investire (SOMALIA)


Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura

ALLEVAMENTO

La Somalia possiede ingenti risorse naturali e forti potenzialita' nel settore dell’allevamento e della pesca. Nonostante la presenza del movimento terroristico islamista Al Shabaab e la carestia del 2011, la Somalia ha esportato oltre 4.7 milioni di capi di bestiame nel corso del 2012, principalmente verso paesi del Golfo (Yemen, Oman, Libia, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, e Egitto).

Le qualita’ piu’ diffuse, come la “pecora Barbarawe” e la “capra dalle orecchie corte somala”, cosi’ come i cammelli, sono conosciute a livello internazionale per la qualita’ della carne e per gli alti standard biologici con cui vengono allevate. Il Ministero dell’Allevamento ha svolto un ruolo significativo per garantire che il bestiame per l'esportazione venisse allevato con i piu’ alti standard qualitativi, attraverso controlli regolari, condotti da team veterinari, alle falde acquifere e agli allevamenti, e attuando misure di prevenzione delle malattie, tra cui programmi di vaccinazione, sostenuti anche dalla Cooperazione Italiana. Il Ministero ha introdotto inoltre misure di risanamento negli allevamenti per l’esportazione di bestiame a Bosaso e a Galkayo, per garantire un monitoraggio delle malattie nella regione e per accertare lo stato di salute del patrimonio zootecnico prima di raggiungere il porto di commercializzazione.

PESCA

Con i suoi 3300 km di coste, la Somalia e’ ricchissima di numerose varieta’ di pesce, che costituiscono la seconda risorsa principale del paese. Nella regione del Puntland (nord-est della Somalia), le risorse ittiche sono seconde solo al bestiame in termini di fonte di valuta straniera. Le specie pelagiche prevalenti sono: il tonno giallo, il tonno dalla lunga coda, il bonito, il tonnetto striato, lo sgombro, la cernia, lo snapper e lo squalo, oltre ad i crostacei (granchi, gamberi e aragoste).

Nel settore ittico, l’attuale Ministro delle Risorse Naturali si e’ dimostrato interessato a raggiungere le associazioni di categoria in Italia, attraverso le quali spera di sviluppare partenariati che possano limitare lo sfruttamento illegale delle risorse ittiche nazionali, che avviene principalmente per mano di giapponesi, coreani, spagnoli e yemeniti.

Da una stima della FAO risulta che, grazie all'abbondanza di pesci nelle acque nazionali, un rendimento massimo sostenibile di 100.000 tonnellate di pesce potrebbe essere raccolto senza mettere in pericolo gli stock. Attualmente la produzione ittica stimata è inferiore rispetto al potenziale e alla domanda sul mercato internazionale.

Il settore della pesca artigianale dello squalo (la cui popolazione stimata costituisce il 40% delle risorse ittiche sfruttabili) è il cardine della comunità di pescatori nel Puntland e più del 90% delle battute di caccia dei pescherecci si punta alla pesca degli squali, per le loro pinne di valore, che vengono particolarmente apprezzate a Dubai, Hong Kong e Singapore. A Bosaso e in altre zone di pesca adiacenti, da’ un rendimento considerevole la raccolta dei cetrioli di mare, che raggiungono diverse tonnellate all’anno. Inoltre, di particolare rilievo e’ la pesca di crostacei, che vengono consumati localmente ed esportati in Medio Oriente.

Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio

SETTORE ESTRATTIVO: IDROCARBURI

In Somalia, uno dei settori economici che sembra essere tra i più promettenti è certamente quello estrattivo, e in particolare degli idrocarburi. Tale settore un altissimo potenziale, il cui grado di fruibilità e accessibilità resta tuttavia vincolato alla soluzione di alcuni nodi politici (locali e regionali), alla definizione dei confini, e alla strutturazione di un chiaro assetto amministrativo e di governance.

Secondo diversi studi di settore condotti a partire dagli anni ’60, e ultimamente nella regione autonoma del Puntland, la Somalia possiede consistenti riserve petrolifere e di gas naturale, sia offshore che onshore, concentrate principalmente in otto bacini, di cui i più importanti restano quelli di Habra Garhajis (nord-ovest), Almado-Dharoor (nord-est), Nugal (centro-nord) e alcune blocchi offshore a largo delle coste meridionali adiacenti alle acque territoriali keniane, e tutt’oggi oggetto di disputa tra Nairobi e Mogadiscio.

Nel 2006, il Presidente Abdullahi Yusuf Ahmed promuove l’elaborazione di una legge per disciplinare la gestione delle concessioni di esplorazione. Redatta grazie al sostegno tecnico della Kuwait Energy Company e della indonesiana PT Medko Energy International Tbk, la legge del 2006 stabili’ la Somalia Petroleum Authority (SPA), agenzia competente a gestire le concessioni di esplorazione ed estrazione. La SPA era controllata al 51% dal Governo somalo, che ne nomino’ anche i vertici, e al 49% della Kuwait Energy Company e della indonesiana PT Medko Energy International Tbk.

Il termine della presidenza di Abdullahi Yusuf, dimessosi il 28 dicembre 2008, segna anche la fine dell’iter legislativo sulla legge redatta nel 2006, che non verrà mai approvata dal Parlamento Federale Transitorio. Tuttavia, nuovi tentativi di sfruttare le risorse petrolifere in Somalia sono stati condotti a livello locale da piccole compagnie di esplorazione.

Nella regione del Puntland, esplorazioni petrolifere sono state condotte dalla compagnia cinese National Offshore Oil Corp (CNOOC), dall’Africa Oil Corp e dalla sua società controllata all’80%, la Horn Petroleoum, in cui partecipano anche la Red Emperor Resources e la Range Resources. Dopo un periodo di assestamento, la Horn Petroleum inizia le attività estrattive nel gennaio del 2012, stimando le riserve petrolifere disponibili in Puntland, e dunque non solo nella valle di Dharoor, in 10 miliardi di barili.

In Somaliland, alcune compagnie hanno già acquisito ingenti diritti di esplorazione, come la turca Genel Energy, la britannica Ophir Energy, e l’australiana Jacka Resources, le quali hanno avanzato le prime offerte al Governo indipendentista di Hargeisa a partire dall’aprile del 2012. Secondo Hussein Abdi Dualeh, Ministro del Somaliland competente in materia di idrocarburi, le attività estrattive potrebbero già essere avviate nel 2014.

Servizi di informazione e comunicazione

TELEFONIA ED EMITTENTI RADIO-TELEVISIVE

La Somalia offre oggi alcuni tra i servizi più tecnologicamente avanzati e a prezzi competitivi delle telecomunicazioni e di internet in tutto il mondo. Dopo l'inizio della guerra civile, varie nuove società di telecomunicazioni cominciarono a sorgere e a competere per fornire le infrastrutture mancanti. Finanziate da imprenditori somali e sostenute a livello tecnico da Cina, Corea ed Europa, queste imprese di telecomunicazioni hanno permesso di fornire, a prezzi accessibili, i servizi di telefonia mobile e internet che non sono disponibili in molte altre parti del continente. I clienti possono effettuare trasferimenti di denaro e altre attività bancarie attraverso i telefoni cellulari, così come possono ottenere facilmente  l'accesso wireless a Internet.

Dopo la formazione di partnership con multinazionali come Sprint, ITT e Telenor, queste imprese offrono oggi le tariffe telefoniche più economiche in Africa. Ci sono attualmente circa 25 linee principali per 1.000 persone, e la disponibilità locale di linee telefoniche (tele-densità) è superiore a quello dei paesi vicini, tre volte superiore a quella dell'adiacente Etiopia. Le principali società di telecomunicazioni somale sono Golis Gruppo Telecom, Hormuud Telecom, Somafone, Nationlink, Netco, Telcom e Somali Gruppo Telecom. Hormuud Telecom incassa da solo 40 milioni di dollari l'anno. Per attenuare le pressioni competitive, tre di queste aziende hanno firmato un accordo di interconnessione nel 2005, che permette loro di fissare i prezzi ed espandere le loro reti.

L'aumento degli investimenti nel settore delle telecomunicazioni è uno dei segni più chiari che l'economia della Somalia ha continuato a crescere, nonostante il conflitto civile in corso in alcune parti della metà meridionale del paese.
A partire dal 2005, sono sorti anche 20 giornali somali privati, 12 emittenti radiofoniche e televisive, e numerosi siti internet che offrono informazioni al pubblico. Diverse emittenti televisive satellitari locali trasmettono canali di notizie internazionali, come la CNN. Inoltre, una delle principali aziende somale nel settore multimediale ha recentemente istituito una partnership con la BBC.

Costruzioni

La ricostruzione del paese, e in particolare della capitale Mogadiscio, rappresenta un settore su cui diverse compagnie somale, e alcune aziende straniere (soprattutto turche) hanno deciso di puntare. Seppur non esistano ancora dati, ne' tantomeno una documentazione ufficiali che ne regolarizzi il complesso, tale settore sarebbe in piena espansione e potrebbe rappresentare nel prossimo futuro un ambito di prezioso interesse per eventuali investitori.

Ultimo aggiornamento: 31/07/2013