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Accesso al credito - Osservazioni (ISLANDA)

La crisi finanziaria del 2008-2011 è la più grave crisi politica ed economica che il Paese abbia mai dovuto affrontare. Essa vide il crollo di tutte e tre le più grandi banche islandesi, a seguito della difficoltà nel rifinanziamento del loro debito a breve termine. Relativamente alla grandezza dei loro asset, il tonfo delle banche islandesi è il più pesante mai registrato da un Paese nella storia economica. La crisi, dovuta alla tempesta finanziaria internazionale innescata dalla vicenda dei mutui subprime, ebbe un impatto negativo devastante sull'economia islandese: la moneta nazionale perse immediatamente di valore, i cambi con le divise estere vennero virtualmente sospesi per settimane e la capitalizzazione azionaria della borsa perse oltre il 90%. L'Islanda entrò in recessione e il suo PIL calò in valori reali del 5,5% nei primi sei mesi del 2009. All'esterno del Paese, oltre mezzo milione di correntisti (quasi il doppio dell'intera popolazione islandese) si ritrovò con i depositi bancari congelati, come risultato della liquidazione degli asset esteri delle tre banche nazionalizzate.

La risoluzione della crisi, terminata nel 2011, fu resa possibile dal varo di una legislazione di emergenza, con la quale il Governo cercò di limitarne l'impatto sul Paese, permettendo alle autorità di controllo di monitorare la situazione delle tre banche principali. Fu inoltre determinante il successo del programma Stand-By operato dal Fondo Monetario Internazionale, con il quale si applicò una dolorosa politica di austerity, con tasse molto alte, che riuscì a stabilizzare il debito intorno all'80%-90% del PIL. Il terzo contributo venne dall'aumento della credibilità del Paese sui mercati internazionali dopo la richiesta del Governo di entrare a far parte dell'Unione Europea, poi non formalizzata.

In conseguenza della crisi, il settore bancario ha subito una radicale ristrutturazione, che ha portato alla scomparsa di diversi istituti di credito. Sono attualmente attive nel Paese solo tre banche commerciali: Landsbankinn, Íslandsbanki e Arion Bank. Il sistema finanziario, nel complesso, è oggi ben funzionante: le banche sono ampiamente capitalizzate e garantiscono un buon livello di accesso al credito.

Ultimo aggiornamento: 19/02/2024