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25/08/2014 - Annunciato piano quinquennale per l’industria conciaria

Annunciato piano quinquennale per l’industria conciaria

KENYA – Il ministro keniano per l’Industrializzazione, Adan Mohamed, ha reso noto di aver avviato una strategia quinquennale per rinvigorire l’industria nazionale delle pelli e promuovere la manifattura locale di beni e servizi.

A questo scopo, Mohamed ha nominato una task force composta da nove esponenti del settore industriale – tra cui rappresentanti della società Bata Shoe, di Leather Technologies and Fashions, di Alpharama e del Consiglio keniano per lo sviluppo dell’industria delle pelli – che si occuperà di individuare le criticità su cui lavorare maggiormente.

Obiettivo di Mohamed è trasformare il Kenya nel centro regionale del pellame per l’Africa orientale e centrale, grazie anche ad uno stanziamento pari a 25,6 milioni di euro dedicato specificatamente all’industria conciaria nella legge di bilancio approvata dal Parlamento di Nairobi lo scorso giugno.

Secondo i media locali, sei nuove fabbriche conciarie minori dovrebbero aprire a Wajir, Garissa, Makueni, Isinya, Mogotio e Kanduyi, portando in questo modo il numero degli impianti produttivi in Kenya a 19: il più alto in tutta l’Africa, secondo i dati del Consiglio keniano per lo sviluppo dell’industria delle pelli.

Il Kenya ha inoltre da poco avviato anche una campagna di promozione dell’industria conciaria nazionale per attirare investitori dall’estero (in particolare dall’Italia, in base a un approfondimento pubblicato dall’African Business Magazine), offrendo un’esenzione decennale sul pagamento delle imposte societarie e deduzioni del 100% sugli investimenti per un periodo di 20 anni.

In base alle stime degli esperti, il settore del pellame in Kenya ha grandi prospettive di crescita soprattutto per l’ampia disponibilità di materie prime. Sempre secondo il Consiglio keniano per lo sviluppo dell’industria delle pelli nel Paese sono allevati 17,5 milioni capi di bovini, 17,1 milioni di pecore, 27,7 milioni di capre e tre milioni di cammelli. Il problema principale risiede secondo i rappresentanti dell’industria conciaria nazionale nell’assenza di impianti adeguati di lavorazione, costringendo il Kenya a esportare più dell’80% delle pelli prodotte nella loro forma grezza.

Attualmente la domanda di calzature in Kenya è pari a circa 38 milioni di paia all’anno, ma la capacità produttiva locale è pari a poco meno di quattro milioni di paia l’anno.

Benché secondo Mohamed, l’industria conciaria keniana abbia il potenziale di contribuire per circa 480 milioni di euro alla formazione della ricchezza nazionale, nel 2013 il settore ha prodotto ricavi per poco più di 85 milioni di euro. [MV]

Notizia segnalata da
InfoAfrica www.infoafrica.it