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05/04/2017 - Progetto dell'Università di Bologna per la valorizzazione del patrimonio culturale

Progetto dell'Università di Bologna per  la valorizzazione del patrimonio culturale

IRAQ - Riaprire i musei, far ripartire gli scavi archeologici, formare i professionisti dei beni culturali, incontrare gli studenti delle scuole superiori: è l'obiettivo del progetto europeo Eduu, coordinato dall’Università di Bologna e dedicato al recupero e alla valorizzazione del patrimonio culturale dell’Iraq.

Finanziato dall'ufficio per la cooperazione UE EuropeAid con oltre un milione di euro, il progetto coinvolge anche l'Università di Torino e tre atenei iracheni, le Università di Baghdad, di Al-Qadisiyah e di Kufa.

In base a quel che viene reso noto, l'obiettivo è ricostruire una rete di promozione dei beni storici e archeologici del paese. Oltre a coinvolgere il Museo di Bagdad nell'aggiornamento di alcune sale, le attività di Eduu permetteranno l’apertura di due musei oggi chiusi, quello di Kufa e quello di Diwaniyah, e favoriranno la nascita di associazioni culturali dedicate alla valorizzazione del patrimonio culturale.

Oltre al lavoro sui musei, il progetto coinvolge due importanti aree archeologiche, una nella zona di Afak (governatorato di Al-Qadisiyah), dove Unibo conduce una ricognizione archeologica e un sito, e una a Telul el-Baqarat, nella zona di Al-Kut (governatorato di Wasit). Ma in programma ci sono anche attività formative dedicate al personale delle soprintendenze locali, lezioni nelle scuole superiori sulla storia e il valore del patrimonio culturale iracheno e varie attività per coinvolgere la popolazione rurale nella conservazione del territorio.

“Con questo progetto vogliamo coinvolgere la società civile irachena - ha detto Nicolò Marchetti, coordinatore del progetto e docente al Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna - creando sinergie virtuose tra le sue diverse componenti, dalle università alle scuole superiori, passando per le soprintendenze, i musei e le amministrazioni locali, regionali e nazionali: realtà diverse che finora troppo spesso si sono parlate troppo poco”.

Notizia segnalata da
Internationalia www.internationalia.org