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17/12/2015 - Aggiornamento commerciale I Semestre 2015

Aggiornamento commerciale I Semestre 2015

Nei primi sei mesi del 2015, l’Italia ha evidenziato un ottimo andamento del valore delle nostre esportazioni che hanno raggiunto la quota di 314.911 milioni di euro rispetto ai 226.533 dello stesso periodo del 2014, in aumento del 38,9%, nonostante la forte svalutazione della valuta locale Manat (circa 35% nello scorso febbraio). Tra i principali beni scambiati con il Paese, i punti di forza del nostro export riconfermano i primati della filiera della meccanica industriale e strumentale, legno-arredo unitamente alla filiera dell’edilizia-costruzioni e materiali per le costruzioni, senza sottovalutare il costante successo del florovivaismo italiano.

Le importazioni rimangono essenzialmente legate all'acquisizione di materie prime per l'energia per un valore di 721,77 milioni di euro rispetto ai valori 2014 per 1.18 miliardi di euro, in diminuzione quest’anno del 63,9%. Quest'anno il calo delle importazioni e' stato notevole, incidendo sull'ammontare dell'interscambio e sul deficit commerciale. Per quanto concerne i fondamentali economici del Paese, secondo le proiezioni dell’Agenzia di rating Fitch per il biennio 2015-2017 si preve una crescita del PIL azerbaijano nel 2015 pari al 2,3%, del 2,7% nel 2016 e del 3% nel 2017.

Nel biennio in esame si prevede amche una progressiva diminuzione del tasso di inflazione che dal 5,5% del 2015 passera’ al 5% nel 2016 e al 3% nel 2017. Il debito pubblico, aumentato nell’ultimo anno dall’11,2% del 2014 al 14,4% nel 2015 si prevede che rientrera’ nei valori del 12,4% nel 2016 e del 11,5% nel 2017. L’Agenzia Fitch ha inoltre confermato il trend, iniziato nel 2013, della crisi nello sviluppo del settore petrolifero per il biennio 2015-2017. Il prospetto economico risulta tuttavia contemperato dalla crescita del settore non petrolifero del 4-5% annuo tra il 2016-2017.

La crescita nel settore non petrolifero d’altro canto portera’ ad un aumento dei proventi fiscali che presumibilmente, secondo le previsioni dell’Agenzia Fitch, toccheranno il 15% del PIL. La diversificazione nei settori non petroliferi e’ senza dubbio collegata con il crollo dei prezzi del greggio, settore trainante dell’economia azerbaijana. Secondo il report di Fitch tuttavia il crollo dei prezzi del petrolio potra’ avere un impatto negativo anche sul progetto del Corridoio Meridionale.

La decrescita del 50% dei prezzi del greggio rendera’ infatti meno profittevoli o preferibili gli investimenti nello Shah Deniz 2. La situazione nel settore petrolifero tuttavia secondo le previsioni riprendera’ solo nel biennio 2019-2020. Sebbene infatti ad oggi i prezzi del greggio si aggirano intorno i $50 per barile, si prevede che nel biennio sopra indicato risaliranno ai $70-80 per barile, in conformita’ con la media mondiale. La prospettiva per il 2020 non puo’ inoltre non tenere in considerazione anche l’esportazione di gas naturale da Shah Deniz 2 all’ Europa.

Secondo Fitch questo si tradurra’ in una crescita annuale nella produzione complessiva di gas in Azerbaijan. Infine la previsione qui analizzata evidenzia come la svalutazione del manat (25 febbraio 2015, di circa il 33%) comportera’ un impatto positivo sulle operazioni finanziarie della compagnia nazionale petrolifera SOCAR. I risultati dell’ancoraggio al dollaro tuttavia si materializzeranno solo nel medio lungo termine.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - AZERBAIJAN