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13/03/2019 - Firmato a Roma trattato internazionale per Osservatorio radiotelescopio SKA

Firmato a Roma trattato internazionale per Osservatorio radiotelescopio SKA

SUDAFRICA – Si è tenuta ieri a Roma la firma del Trattato internazionale che istituisce l’Osservatorio dello Square Kilometer Array (SKAO), responsabile della supervisione del più grande radiotelescopio del mondo in costruzione in Sudafrica e Australia.

A segnalarlo è il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, presso la cui sede è avvenuta la cerimonia.

La Convenzione è stata firmata dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, in rappresentanza dell’Italia, e dal ministro della Scienza e della tecnologia Mmamoloko Kubayi-Ngubane, in rappresentanza del Sudafrica, insieme a rappresentanti di alto livello degli altri Paesi membri del progetto: Australia, Cina, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito.

All’evento erano presenti anche rappresentanti di India, Svezia e Nuova Zelanda, Paesi che hanno partecipato attivamente a tutte le fasi negoziali, oltre che di Canada, Francia, Corea del Sud, Malta, Spagna, Stati Uniti e Svizzera, nazioni interessate al progetto e impegnate a tracciare il percorso per una futura partecipazione all’Osservatorio SKA.

In base a quel che viene reso noto, il trattato entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di almeno cinque Paesi firmatari, inclusi tutti e tre i Paesi ospiti del radiotelescopio (Australia, Regno Unito e Sudafrica).

Lo SKA sarà la più grande rete di radiotelescopi del mondo, costituito da due reti di antenne e infrastrutture distribuite su tre continenti e in entrambi gli emisferi. Le reti, composte da centinaia di antenne a parabola a media frequenza e da migliaia di antenne a bassa frequenza, saranno distribuite su una superficie di centinaia di chilometri in Australia e Sudafrica, mentre il quartier generale si trova già nel Regno Unito.

Dalla fine del 2020, circa 700 milioni di euro di contratti per la costruzione di SKA verranno affidati ad aziende e industrie nei diversi Paesi membri del progetto, offrendo un importante ritorno economico sull’investimento iniziale e la formazione di un indotto costituito da spin-off industriali nei settori dell’astronomia e della ricerca scientifica e non solo.

Notizia segnalata da
InfoAfrica www.infoafrica.it