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Barriere tariffarie e non tariffarie (MESSICO)

Negli ultimi due decenni il Messico ha adottato politiche di crescente apertura al commercio internazionale e agli investimenti diretti esteri.  I dazi sui prodotti dei paesi dell'Unione Europea sono pari a  zero per numerose categorie merceologiche e bassi per le rimanenti. Esistono tuttavia  alcune restrizioni normative  che possono rendere  complesse  le operazioni di commercio estero per i prodotti alimentari e farmaceutici. Una descrizione dettagliata delle tariffe doganali praticate dal Messico si può trovare sul sito internet del Ministero dell'Economia locale www.economia.gob.mx oppure sul sito dell'Unione Europea www.europa.eu

Le barriere non tariffarie che penalizzano maggiormente l'export italiano sono costituite prevalentemente dalle misure sanitarie e fito-sanitarie. Nonostante le agevolazioni previste dall'Accordo UE-Messico, la mancanza di regole uniformi in questo ambito determina occasioni di blocco all'importazione per i prodotti italiani.

Altro ostacolo per l'accesso al mercato messicano è costituito dal regime di autorizzazione per la commercializzazione di determinati prodotti. In particolare, si sono registrate lungaggini nell'autorizzazione da parte dell'autorità competente (Cofepris) per la commercializzazione di prodotti farmaceutici da parte di imprese estere. Il problema, a seguito di passi bilaterali, sembra in via di miglioramento.

Per quanto concerne generi alimentari quali vino, pasta, formaggi, olio, aceto, sottoli e sottaceti, non esistono particolari restrizioni. E' stata, però, evidenziata una certa faragginosità e mancanza di trasparenza a livello burocratico, che comporta l'obbligo di fornire un'articolata documentazione relativa all'origine e alla certificazione di qualità del prodotto. In particolare, oltre alle procedure di sdoganamento, si segnalano le pesanti imposizioni derivanti dall'obbligo di etichettatura e di apposizione di particolari sigilli a gran parte dei prodotti destinati ad essere immessi nel mercato messicano.

Per quanto riguarda la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, si raccomanda prestare particolare attenzione alla registrazione di marchi e brevetti in Messico. Diversi prodotti italiani, soprattutto nel settore della moda, delle calzature e alimentare, riconducibili a marchi ben noti del made in Italy, sono infatti nell'impossibilità di entrare nel mercato messicano perché imprese locali ne hanno utilizzato il nome per la registrazione del marchio.

 

 

Ultimo aggiornamento: 07/01/2019

Market Access Database della Commissione Europea