Il saldo, tradizionalmente favorevole all’Ungheria, ha superato i 4,5 miliardi di euro, circa 653 milioni in più rispetto ai primi nove mesi del 2019.

L’Italia si colloca al sesto posto tra i principali partner commerciali dell’Ungheria con un interscambio di circa 7,8 miliardi di euro (-9,6%), preceduta da Germania (44 miliardi di euro; -8,5%), Austria (8,6 miliardi di euro; -11,4%), Slovacchia (8,4 miliardi di euro; -8,3%), Polonia (8,2 miliardi di euro; -9,1%) e Cina (7,8 miliardi di euro; +18%).

La prima voce dell’export ungherese è costituita dal macrosettore “Macchinari e attrezzature per il trasporto” che ha inciso per il 57% sul totale delle esportazioni ungheresi (48,6 miliardi di euro), seguita dai “Prodotti manufatti” (26,9 miliardi di euro), dai “Prodotti agroalimentari e bevande” (6,5 miliardi di euro) e, in misura minore,  dalle “Materie prime” (1,9 miliardi di euro) e dai “Combustibili, energia elettrica” (1,8 miliardi di euro).

Più o meno analoga la situazione sul versante delle importazioni ungheresi dove gli acquisti di “Macchinari e attrezzature per il trasporto” hanno pesato per il 48% sul totale delle importazioni ungheresi (39 miliardi di euro), seguono i “Prodotti manufatti” (31,5 miliardi di euro), i “Prodotti agroalimentari e bevande” (4,7 miliardi di euro) e, in misura minore, i “Combustibili, energia elettrica” (4,4 miliardi di euro) e le “Materie prime” (1,6 miliardi di euro).

Per approfondimenti ed ulteriori informazioni, si invita a consultare il “Report Ungheria” accedendo al link: https://www.ice.it/it/mercati/ungheria

Fonte: elaborazione ICE Budapest su dati KSH

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Ufficio ICE