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Rischi economici (GEORGIA)


Eccessiva dollarizzazione del sistema bancario georgiano

La dollarizzazione dell'economia georgiana continua a rappresentare un possibile elemento destabilizzante. Nonostante le misure recentemente adottate dalla Banca Centrale per contrastare tale fenomeno (per esempio la riduzione del tasso di riserva obbligatoria dal 10 al 5%), i depositi e i prestiti espressi in dollari costituiscono rispettivamente ancora il 62,5% e il 55% del totale, rischiando di minare la stabilità economica in caso di variazioni inattese del tasso di cambio e penalizzando l'efficacia della politica monetaria.

Disavanzo delle partite correnti

Il deficit delle partite correnti nel 2018 si è attestato al -11,00% del PIL mentre l'indebitamento estero si è mantenuto in linea con il dato del 2017, con un 42,2,6% del PIL. Le elezioni parlamentari hanno portato ad una maggiore spesa pubblica, con peggioramento del conto delle partite correnti. Il Governo ha però già varato un piano di rientro di tutti i parametri macroeconomici, che ha già avuto una prima valutazione positiva da parte del FMI

Esposizione a shock esterni

Come accaduto nell'ultimo biennio la Georgia è esposta particolarmente a rischi economici esterni, che potrebbero influenzare quindi l'andamento dell'economia e del tasso di cambio, con conseguenti ripercussioni sull'economia reale. Non disponendo di materie prime quali il petrolio, il commercio con l'estero è particolarmente vitale per il Paese.

Ultimo aggiornamento: 19/06/2019