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Relazioni internazionali (REPUBBLICA DI MACEDONIA DEL NORD)

Il Paese confina con Bulgaria, Serbia, Kosovo, Albania e Grecia. In generale, per ovvi motivi di contiguità geografica e di mutua dipendenza infrastrutturale, i rapporti economico-commerciali con questi vicini sono ottimi e intensi, in particolare con Grecia e Serbia. Sul piano politico, i rapporti con la Grecia sono stati a lungo difficili a causa della disputa sul nome, in quanto Atene non aveva accettato quello fissato nella Costituzione macedone, dal momento che anche una delle sue province era denominata "Macedonia". Nondimeno, con l'Accordo di Prespa (2017), e il cambio del nome, le relazioni con la Grecia si sono normalizzate, consentendo peraltro al Paese - a seguito della rimozione del veto ellenico - di entrare a far parte della NATO.

Anche con la Bulgaria i rapporti sono stati complicati a causa delle questioni identitarie relative al ruolo giocato dalla Bulgaria nella regione soprattutto nel XIX e XX secolo. La conclusione di un trattato di amicizia, nel 2017, puntava per l'appunto a risolvere queste questioni demandando le polemiche riguardanti la storia comune a un'apposita commissione mista di storici. Le difficoltà politiche con la Bulgaria sono arrivate al punto tale che quest'ultima ha opposto il veto all'inizio dei negoziati per l'adesione della Macedonia del Nord (e dell'Albania, legate a doppio filo) all'UE, veto rimosso solo di recente a seguito della proposta della Presidenza francese - poi fatta propria da tutti gli Stati Membri - volta a risolvere l'impasse. Della proposta, un elemento fondamentale è il riconoscimento della lingua macedone come una delle lingue dell'UE, a fronte della storica posizione della Bulgaria secondo la quale la stessa lingua sarebbe non altro che il derivato di uno dei dialetti bulgari. Nondimeno, la proposta necessita che la Macedonia del Nord modifichi il preambolo e alcuni articoli della propria costituzione nel senso voluto dalla Bulgaria nel contesto del negoziato che ha portato alla rimozione del veto.

I rapporti con la Serbia, invece, sono ormai da lunghi anni eccellenti, come del resto provato anche dai sondaggi, che indicano chiaramente come per il popolo della Macedonia del Nord la Serbia sia un partner molto affidabile (notevole risalto ha avuto la generosità della Serbia durante la pandemia da Covid19, con la donazione di vaccini). La risoluzione della storica controversia relativa al riconoscimento della Chiesa ortodossa macedone da parte della Chiesa ortodossa serba ha, infine, del tutto appianato l'unico nodo di asperità che era rimasto sul tavolo. Da segnalare, peraltro, che dal 2021 la Macedonia del Nord e la Serbia, assieme all'Albania, sono parte di un progetto denominato "Open Balkan", che vorrebbe in molti sensi anticipare i benefici che si attendono dall'ingresso nell'UE, specialmente per ciò che concerne la creazione di un'area di libero scambio comune e senza frontiere. Fino ad oggi l'iniziativa ha prodotto la firma di alcuni protocolli di mutuo riconoscimento dei titoli di studio e possibili semplificazioni doganali, la maggior parte delle quali dovranno entrare in vigore nel prossimo futuro.

Da ultimo si segnala che le relazioni con il Kosovo e con l'Albania sono improntate a una generale condotta di buon vicinato, nonostante la presenza in territorio macedone di una significativa comunità albanese e del persistere di tensioni interetniche tra quest'ultima e la maggioranza macedone, che possono diventare oggetto di disputa politica interna (si pensi alla guerra civile del 2001) e internazionale (le accuse di interferenza negli affari interni macedoni rivolte da Skopje, in passato, nei confronti di Tirana e Pristina). 

Ultimo aggiornamento: 19/06/2023