Relazioni internazionali (CIPRO)
Cipro aderisce a vari organismi internazionali, tra cui: UE, ONU FMI, OMC, OCSE, Consiglio d'Europa, Commonwealth.
La sua politica estera gravita, da decenni, attorno ai tentativi di riunificazione sulla base di una soluzione di tipo federale. Negli ultimi anni la diplomazia cipriota è volta anche ad assecondare il raggiungimento di altri due obbiettivi: a) la ripresa economica e b) lo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale nella propria ZEE. Queste tre tematiche sono interconnesse e gli sviluppi in ciascuna di esse possono avere riscontri positivi o negativi per le altre due.
La Grecia viene considerata, dai greco-ciprioti, come il partner e alleato principale sulla base di una comune cultura fra il popolo greco e la maggioranza della popolazione di Cipro, di etnìa ellenica e di religione cristiana ortodossa. La sinergia fra i due governi si esprime principalmente attraverso il sostegno politico della Grecia alle posizioni cipriote ai negoziati. Lo stretto rapporto fra i due paesi si rispecchia anche nel grande numero di cittadini greci presenti stabilmente a Cipro e nel fatto che la Grecia rappresenta uno dei suoi principali partner commerciali.
L’adesione all’UE ufficializza l’appartenenza di Cipro nel campo occidentale, circostanza enfatizzata ulteriormente con il ritorno al potere di DISY (partito di centrodestra e membro dell’EEP) con l’elezione nel 2013 di Nicos Anastasiades alla Presidenza della Repubblica (rieletto nel 2018). Il governo, seppure europeista e atlantista, non trascura i tradizionali rapporti di amicizia e cooperazione con la Russia e con la Cina, in ragione sia del loro costante appoggio nel Consiglio di Sicurezza in ordine alla irrisolta questione politica, che dei consistenti rapporti economici e commerciali con questi due paesi. Per quanto riguarda la Russia va sottolineata la consistente comunità russa di Cipro – attiva anche nel mondo degli affari e della finanza locale - i massicci investimenti (in particolar modo a Limassol) e il grande numero di turisti russi che visitano l’isola ogni anno.
Con la scoperta di giacimenti di gas nel mediterraneo orientale e la conseguente necessità di sviluppare un sistema regionale di cooperazione che ne consenta lo sfruttamento e l’esportazione, Cipro ha iniziato a tessere intese con Israele, Egitto e Grecia. In tale contesto, le relazioni con Israele ed Egitto assumono un particolare valore strategico, in quanto la zona potrebbe diventare un hub energetico regionale rappresentando una fonte alternativa per il mercato europeo, capace di alleggerire la sua forte dipendenza dal gas russo. Questa prospettiva potrebbe fungere anche da catalizzatore per la riunificazione dell’isola (è stato ipotizzato il rifornimento dei mercati europei attraverso la Turchia). Tale scenario, però, non sembra plausibile attualmente. Lo stallo dei negoziati, l’accordo russo-turco per il Turkstream e i cattivi rapporti fra Turchia e Israele, orientano verso la scelta dell’Egitto come hub di esportazione verso l’Europa. Sotto questa luce, Cipro intensifica i suoi sforzi coinvolgendo anche altri paesi (fra cui Italia, Francia e soprattutto gli USA, attraverso la concessione di licenze di esplorazione alle loro multinazionali) per portare a termine con successo questa operazione.
La necessità di contrastare le iniziative turche e turco-cipriote dirette ad elevare la legittimità internazionale di “Cipro del Nord”, segnatamente nell’ambito di Organizzazioni come l’OIC, ha inoltre portato Cipro a sviluppare un’azione diplomatica verso i Paesi del Golfo e l’Iran. Tale direttrice della politica estera cipriota risulta d’altra parte funzionale anche all’intento di aprire nuovi mercati all’export cipriota (l’isola svolge tra l’altro un importante ruolo di tramitazione tra fornitori occidentali e mercati mediorientali) e di attrarre investimenti, proponendo l’isola (caratterizzata da bassa fiscalità) come centro internazionale di servizi finanziari.