Relazioni internazionali (USA)
La politica estera dell'Amministrazione Biden si è sviluppata, nel primo biennio, su quattro direttrici fondamentali, ovvero il rilancio del ruolo degli USA nel sistema multilaterale, la competizione strategica con la Cina, il ritiro dall'Afghanistan e il contrasto all'aggressione russa in Ucraina, nell'ambito del quale Washington ha assunto un ruolo di leadership nella coalizione a sostegno di Kiev sui piani politico, economico e militare. Ha assunto un'importanza centrale, su tutti questi versanti, l'accento posto sul rafforzamento delle relazioni degli USA con alleati e partner, principalmente in Europa, nel vasto quadrante Indo-Pacifico e nei confronti del continente africano, in un contesto che vede i partenariati come fondamentale moltiplicatore dell'azione a livello globale. Sullo sfondo, la forte azione di leadership dell'Amministrazione per la promozione del modello democratico di fronte alle sfide poste dalle autocrazie, che ha trovato il suo momento più significativo nelle due edizioni del ''Summit for Democracy''.
In tale contesto, l'Amministrazione ha altresì promosso varie iniziative multilaterali, a geometria variabile, in particolare sul fronte commerciale (è il caso, ad esempio, dello ''EU-US Trade and Technology Council'' o dell' ''Indo-Pacific Economic Framework for Prosperity-IPEF''), energetico (''Task Force USA-EU on Energy Security), delle tecnologie avanzate (anche nel comparto cyber, ad esempio con la ''Counter-Ransomware Initiative''), infrastrutturale (e' il caso della ''Partnership for Global Infrastructure and Investment-PGII'') e degli approvvigionamenti di minerali critici (''Mineral Security Partnership''), tutte strettamente legate all'azione di rafforzamento dei ''fondamentali'' svolta sul piano interno in queste stesse macro-aree.
ra le decisioni di particolare rilievo assunte dall'Amministrazione sul piano internazionale spiccano - ad esempio - il rientro degli Stati Uniti nell'Accordo di Parigi sul Clima e nell'Organizzazione Mondiale della Sanita', il rientro nel Consiglio dei Diritti Umani, la creazione del patto di sicurezza AUKUS (Australia, UK, USA), il rilancio del ''Quad'' asiatico, quello dei dialoghi con gli Stati insulari del pacifico, l'Emisfero occidentale e il continente africano (''US-Pacific Island Country Summit'', "Summit of the Americas" e ''US-Africa Leaders Summit''), le molteplici iniziative volte a rendere tangibili in Medio Oriente i dividendi degli ''Accordi di Abramo'' conclusi dalla precedente Amministrazione o i risultati nella lotta al terrorismo colti attraverso la ''Global Coalition to defeat ISIS''.
Pur a fronte delle restrizioni poste dalla pandemia - soprattutto nel corso del 2021 e 2022 - nell'ultimo anno si è pienamente tornati alla normalità sul piano delle visite, missioni e opportunità di dialogo tra Italia e Stati Uniti, tra le quali spiccano la visita compiuta dall'allora Presidente del Consiglio Mario Draghi (maggio 2022), quelle dei Ministri degli Esteri (la più recente, del Ministro Tajani, a giugno 2023) e i altri membri del Governo.