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Relazioni internazionali (MAURITANIA)

La politica estera della Mauritania si sviluppa su tre linee direttrici: apertura nei confronti dell’Occidente e rafforzamento dei rapporti con l’Unione Europea; mantenimento dei legami con i Paesi arabi  ed in particolare con quelli del Maghreb (la Mauritania è membro dell'Unione per il Maghreb arabo, UMA); sviluppo di una presenza attiva nell'area sub-sahariana, anche attraverso la valorizzazione della propria presenza in seno alle principali organizzazioni del Continente (Unione Africana, Banca Africana per lo Sviluppo).

Fra i  principali partner a livello bilaterale si segnalano Francia, Spagna, Unione Europea e Stati Uniti.

Recentemente, a fronte di un contesto regionale connotato da crescente instabilità (crisi in Mali), la Mauritania ed altri 4 Paesi della Regione (Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad) hanno creato il G5 Sahel, organizzazione finalizzata ad una più intensa collaborazione tra gli Stati membri, soprattutto in materia di gestione delle frontiere e delle sfide securitarie che interessano il Sahel.

La Mauritania si è ritirata nel 1999 dalla CEDEAO per integrarsi nell’UMA (l’Unione Magrebina Araba, che dal 1989 raggruppa Mauritania, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco); essa partecipa al dialogo euro-mediterraneo attraverso il Processo di Barcellona, ed il Dialogo 5+5. L’identità arabo-musulmana gioca un ruolo importante, testimoniato dalle relazioni con il Sudan e la Siria, con i Paesi del Golfo, con l’Iran. Positivo il trend dei rapporti con i vicini Algeria e Marocco. Nel giugno 2017, la Mauritania ha rotto le relazioni diplomatiche con il Qatar, allineandosi alle posizioni dell’Arabia Saudita.

Da un punto di vista più strettamente commerciale, i principali fornitori esteri della Mauritania sono: Stati Uniti (13,4%), Emirati Arabi Uniti (11,9%), Belgio (9,2%), Cina (8,9%), Paesi Bassi (7,1%), Francia (6,6%), Marocco (6,3%). L'Italia non figura tra i principali partner commerciali del Paese africano: il nostro export nei primi sette mesi del 2018 (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al periodo gennaio-luglio 2018)  e' stato pari a 17,9 milioni di euro (principalmente machinari) e l'import di 63 milioni di euro (soprattutto minerali, pesce e petrolio grezzo).

 

Ultimo aggiornamento: 07/01/2019