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Relazioni internazionali (MAROCCO)

La politica estera marocchina si muove lungo direttrici tradizionalmente moderate e rivolte all'Occidente: il rapporto con l’Europa e con gli Stati Uniti costituisce un riferimento essenziale. Con Washington le relazioni sono rafforzate sul piano economico da un Accordo di libero scambio e sul piano politico da un Dialogo strategico rafforzato. Con l’Europa le relazioni sono strettissime, scandite dallo Statuto Avanzato di Associazione, in continua evoluzione, verso forme di convergenza sempre più accentuate. E’ un processo dialettico e non privo di alti e bassi, ma proprio attraverso le difficoltà esso conferma la forte volontà marocchina di non abbandonare lo sforzo per aderire sempre più ai principi e alle regole europei. Gli accordi di libero scambio per i prodotti agricoli e la pesca, sottoscritti nel 2012 e poi sospesi a dicembre 2015 con sentenza della Corte UE in quanto considerati lesivi dei diritti del popolo sahrawi, sono stati ripristinati a dicembre 2016, a seguito del rigetto del ricorso presentato dal Fronte Polisario. Un nuovo accordo sulla pesca, che include le acque del Sahara Occidentale, e’ stato sottoscritto a luglio 2018. Analogamente, un nuovo accordo sull’agricoltura che estende le preferenze commerciali anche ai prodotti provenienti dalle province del Sud del Marocco, e’ stato adottato in sede UE. Entrambi devono essere votati dal Parlamento Europeo in plenaria nelle prime settimane del 2019.

Dopo 33 anni di assenza dall’Unione Africana, il Marocco ha richiesto ed ottenuto la riammissione nell’Unione, accettata per consenso in occasione del 28mo vertice dell’UA tenutosi ad Addis Abeba il 30 e il 31 gennaio 2017.La proiezione del Marocco verso i Paesi dell’Africa, si va qualificando sempre più in termini di cooperazione economica e politica (il Marocco ha più di 500 accordi di cooperazione con i Pesi africani e le sue imprese sono presenti in più di 25 Paesi del Continente). Mohammed VI ha riservato la maggior parte delle sue rare visite all’estero ad alcuni Paesi dell’Africa subsahariana.

Il 24 febbraio 2017 il Marocco ha avanzato ufficialmente richiesta di entrare a far parte della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO), di cui rappresenta il primo investitore africano con oltre il 64,7% degli investimenti totali nell’area. Tale richiesta va nella direzione di una sempre maggiore attenzione di Rabat verso l’Africa sub-sahariana piuttosto che per il Maghreb, in linea con la “visione Africana” che il Sovrano Mohammed VI sostiene da tempo.

A marzo 2018, inoltre, il Marocco ha firmato l’accordo per l’istituzione di una zona di libero scambio continentale africana (ZLECA), mirante alla  creazione di un mercato comune di oltre 1 miliardo di consumatori e che si prevede porterà entro il 2022 all’incremento di oltre il 52% del commercio intra-africano.

L’ancora irrisolta questione del Sahara Occidentale è un elemento centrale nella politica estera di Rabat. Il Marocco ritiene il suo piano per un’autonomia molto ampia, corredata di organi di governo e partecipativi, la via per una soluzione dell’annosa controversia, soprattutto dopo i tentativi (finora non riusciti) delle Nazioni Unite di ottenere il consenso delle parti per l’organizzazione di un referendum per l’autodeterminazione del popolo saharaoui, scopo della presenza decennale della missione MINURSO. In occasione del 40esimo anniversario della Marcia Verde, il 6 novembre 2018, Mohammed VI, con una mossa di fine diplomazia, ha proposto l’istituzione di un meccanismo di consultazione politica bilaterale con l’Algeria (vi sarebbe la possibile suggestione di arrivare a comporre la questione del Sahara Occidentale in un faccia a faccia con Algeri). Proposta che, ad oggi, non ha ricevuto formale riscontro da parte algerina.

Ultimo aggiornamento: 22/01/2019