Quadro macroeconomico (COSTA D'AVORIO)
Quasi un decennio di crisi ha avuto pesanti ripercussioni negative sull’economia della Costa d’Avorio: un tasso di crescita negativo (-4.4% nel 2011), un tasso di povertà maggiore del 50% e un progressivo peggioramento di tutti gli indicatori sociali (nel 2011 è all’170° posto su 186 paesi per Indice di Sviluppo Umano). A fronte di questa situazione, il Presidente Ouattara si è fatto promotore di una nuova strategia economica volta a rilanciare lo sviluppo economico del Paese e migliorare in maniera sostanziale le condizioni di vita della popolazione, con l’ambizione fondamentale del Presidente Ouattara è tutt’ora quella di condurre la Costa d’Avorio nel novero dei “paesi emergenti” entro il 2020.
In linea con questa visione strategica, è stato adottato un primo Piano Nazionale di Sviluppo per il periodo 2012-2015, che ha portato a importanti riforme strutturali e settoriali che hanno permesso di accrescere la produttività e la competitività dell’economia e di migliorare notevolmente l’ambiente degli affari, aumentando in maniera rilevante l’attrattività del Paese per gli investimenti diretti esteri. A conferma di ciò, tra il 2012 e il 2015 il Paese ha conosciuto una fase di forte espansione economica, con un tasso di crescita che si aggira, in media, attorno all’8% all’anno (nel 2015: +10,3% secondo il Governo, +8,6% secondo il FMI).
Per continuare a sostenere e promuovere lo sviluppo del Paese, il Governo ha adottato una terza programmazione del Piano Nazionale di Sviluppo, relativo al periodo 2021- 2025. Esso prevede la realizzazione di una serie di riforme strutturali e settoriali, in continuità con quelle già messe in atto durante la seconda programmazione (PND 2016-2020), per un ammontare complessivo di investimenti pari a 59.000 miliardi di Franchi CFA (pari a circa 90 miliardi di Euro). Dopo questo processo di riforme oggi la Costa d’Avorio si classifica al 159° rango su 191 paesi per l’Indice di Sviluppo Umano (ISU), stabilendo + 0,12 punti rispetto al 2019.
La vera sfida per il Paese sarà quella di riuscire ad inscrivere questa crescita esponenziale in un contesto stabile e duraturo e di riuscire ad estendere il suo impatto anche alle zone rurali, riducendo in maniera significativa la povertà e garantendo un migliore accesso ai servizi di base anche alle fasce più povere della popolazione. Innegabili sono i progressi registrati negli ultimi anni in materia di sanità, istruzione, accesso all’acqua potabile e all’elettricità, ma ancora molto resta da fare.