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Quadro macroeconomico (RUSSIA)

Il quadro macroeconomico della Federazione russa si è drasticamente deteriorato dalla fine del mese di febbraio, dopo l’avvio delle operazioni militari in Ucraina e le conseguenti sanzioni internazionali. L’Italia ha lavorato con i partner della Ue e del G7 per introdurre sanzioni senza precedenti nei confronti della Federazione russa, che stanno producendo forti effetti sull’economia russa. La crescita economica per il 2022 si attestava a inizio anno intorno al 2,5 per cento, di poco superiore a quella del 2023. I dati più recenti indicano invece una contrazione marcata per l’anno in corso (-10,1 per cento) e una parziale ripresa nell’anno prossimo. Le previsioni sono tuttavia caratterizzate da elevata incertezza e rischi al ribasso.

La contrazione dell’economia russa rifletterebbe il calo dei consumi interni, delle esportazioni e degli investimenti. Ad attenuare la caduta del PIL contribuirebbero le minori importazioni.

Dalla fine di febbraio l’inflazione in Russia è aumentata in misura significativa e raggiungerebbe valori vicini al 15 per cento nel 2022, che nelle previsioni di alcuni analisti potrebbero spingersi anche fino al 20%. L’inflazione sarebbe aumentata sospinta dalla maggiore domanda interna e dal concomitante calo dell’offerta, causato da strozzature nei processi produttivi e nella logistica. La domanda delle famiglie sarebbe cresciuta a causa del timore che la disponibilità di beni di consumo importati possa subire una riduzione e il loro costo aumentare in misura marcata per il deprezzamento della valuta domestica. Anche la domanda di beni alimentari è aumentata, con riflessi sulla dinamica dei prezzi.

A febbraio 2022 il credito al settore privato non finanziario (famiglie e imprese) cresceva a ritmo sostenuto nella componente di finanziamenti in rubli. I prestiti in valuta estera, che rappresentavano poco più del 10 % del totale, crescevano a un tasso modesto.

Ultimo aggiornamento: 28/04/2022