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Quadro macroeconomico (PAESI BASSI)

I Paesi Bassi sono la quinta economia dell’Unione Economica e Monetaria (dopo Germania, Francia, Italia e Spagna) e vantano il terzo PIL pro-capite più alto dell’Eurozona, dopo Lussemburgo e Irlanda (Eurostat). Secondo il Rapporto “Doing Business 2020” della Banca Mondiale, sono al 24esimo posto su 190 Paesi per facilità ad aprire ed amministrare un’impresa e sul 42mo posto per facilità di fare commercio in generale. Secondo il Global Competitiveness Report 2019 del World Economic Forum, sono la quarta economia mondiale per competitività.

L’interscambio complessivo di beni dei Paesi Bassi con il resto del mondo è ammontato a 1.113,75 miliardi di euro, di cui 527,16 miliardi di importazioni, un incremento del +24,4% (comprensivi di 253,7 miliardi di euro da Paesi UE) e 586,59 miliardi euro di esportazioni, un incremento del +21,5% (di cui 382,9 miliardi di euro verso Paesi UE). L’avanzo commerciale risulta pari a 59,4 miliardi, con una lieve crescita rispetto ai 58,9 miliardi del 2020. Merita segnalare come, a conferma della congiuntura positiva dell’economia olandese, importazioni ed esportazioni crescono a ritmi piuttosto simili. Rispetto al 2020, infatti, CBS indica un aumento del valore complessivo delle importazioni del 24,4% ed anche quello delle esportazioni del 21,5%.

Sin dal 2014, la quota delle esportazioni rispetto al PIL ha praticamente sempre superato l’80%. Secondo Eurostat, nel 2021 essa si e’ attestata all’84%, riprendendosi dopo un calo temporaneo nel 2020 in cui si registrava una quota del 77,9%. Negli anni ’90, essa era pari a circa il 40%. Sono peraltro il secondo esportatore mondiale nel settore agricolo, dopo gli Stati Uniti d’America, per un valore complessivo di 104,7 miliardi di Euro nel 2021 (il 9,4% in più rispetto ai 95,7miliardi del 2020). Fondamentale il ruolo delle riesportazioni di prodotti di Paesi extra-UE, prevalentemente tramite il porto di Rotterdam (primo in Europa e decimo al mondo per movimentazione commerciale nel 2020). La forte vocazione europea dell’economia olandese è confermata dal fatto che, nel 2021, la percentuale di esportazioni destinate ai paesi UE si e’ attestata intorno al 65,3% (rielaborazione dati CBS), con un valore del 382,86 miliardi di euro.

Dal 2014, l’economia olandese si trova in una condizione di crescita stabile e solida. La ripresa dalla crisi finanziaria del 2008 è stata dettata (e consolidata) dal concorso di cause endogene ed esogene al sistema economico olandese: sulle prime, occorre menzionare l’eccellente business climate, il consolidamento di bilancio, l’elevato livello di investimenti privati ad alta tecnologia; sulle seconde, il basso prezzo del petrolio e la politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea, ancorché quest’ultima sia stata in parte criticata dal settore finanziario olandese a causa dei bassi tassi di interesse.

Nel complesso, una larghissima parte della classe politica e dell’elettorato, ivi incluse le parti sociali, condivide l’approccio secondo cui il massimo interesse nazionale dei Paesi Bassi è la salvaguardia di un’economia efficiente, altamente competitiva, con alti tassi di apertura internazionale ed ampiamente diversificata, mantenendo al contempo bassi livelli di debito, di deficit e di disoccupazione, in un Paese in cui l’associazione degli industriali (VNO-NCW) gode di alto prestigio ed influenza sulla stessa compagine di Governo.

Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'Italia su dati Eurostat, CBS, CBP.

 

Ultimo aggiornamento: 16/03/2022