Quadro macroeconomico (MESSICO)
La pandemia ha accelerato le dinamiche di decrescita e determinato nel 2020 una contrazione del PIL del 9%. La flessione del 17% registrata nel secondo trimestre e’ stata in parte riassorbita nella seconda parte dell’anno, soprattutto grazie al ripristino delle attività produttive e alla ripresa della domanda, in particolare esterna. Il settore manifatturiero, tradizionalmente uno dei principali volani dell’economia messicana, ha registrato un significativo declino nella prima parte del 2020 a causa della chiusura temporanea degli stabilimenti e della riduzione della domanda. La riapertura dell’industria e la normalizzazione dei flussi commerciali con gli Stati Uniti hanno tuttavia reso possibile un veloce recupero delle posizioni perdute. Nell’automotive la produzione di machine e’ scesa dalle 320.000 unita’ di gennaio alle 3.000 di aprile, per risalire in ottobre a 347.000 unita’. Nel 2021 la ripresa ha contato su una progressiva regressione della pandemia, il ritorno alla piena capacita’ produttiva e sugli effetti positivi dell’entrata in vigore del nuovo NAFTA, che consolida il ruolo del Messico nel sistema nordamericano. Durante la crisi sanitaria il Governo messicano ha fatto ricorso in maniera limitata ad aiuti finanziari per le imprese. Il rapporto debito pubblico/PIL e’ rimasto sostanzialmente invariato (53,5%) e la stabilita’ finanziaria resta uno dei cardini della politica economica messicana. La Banca del Messico ha condotto una politica monetaria prudente, favorendo il potere d'acquisto della moneta nazionale. In particolare, in agosto il tasso di riferimento è sceso di 50 punti base, posizionandosi al 4,25%. Nel 2020 il peso messicano ha mantenuto valori piuttosto stabili nei confronti del dollaro americano e dell’euro. L'inflazione, dopo variazioni molto moderate fino ad aprile, è cresciuta su base annua del 3,4%. La disoccupazione a causa della pandemia e’ passata nel 2020 dal 3,3% al 5,3%. Tali dati riguardano il solo lavoro formale, mentre il 60% della popolazione messicana e’ impiegata nel settore informale. Dopo anni di espansione, nel 2020 il valore degli IDE e’ sceso a 33 miliardi di dollari dai 35 miliardi dell’anno precedente (-5%). Gli investimenti sono concentrati nelle zone al confine con gli Stati Uniti (dove si trovano molte fabbriche di assemblaggio) e nella zona centrale e della capitale. La Penisola dello Yucatan riceve invece importanti IDE nel settore del turismo. I principali settori che ricevono investimenti significativi sono la manifattura (43.1%), la finanza (19.4%), l’energetico (8.4%), il commercio (8.2%) e la miniera (6.3%). Sul piano della crescita dei prezzi, il contesto di elevata INFLAZIONE a livello globale causato dalla pandemia di COVID-19 con possibili prossimi effetti aggiuntivi sulle catene di approvvigionamento, si è ulteriormente deteriorato a causa del conflitto in Ucraina e ha generato aumenti dei prezzi energetici e alimentari e nuove interruzioni delle catene di fornitura. Questo conflitto ha causato altresì una diminuzione delle aspettative di crescita a livello mondiale e una maggiore avversione al rischio. In questo quadro la maggior parte delle banche centrali ha continuato il processo di ritiro dello stimolo a fronte di livelli di inflazione elevati e in alcuni casi, persino accelerato. In M. l'attività economica ha mostrato una moderata ripresa sebbene nell'economia prevalgano condizioni di ampia debolezza, mentre il contesto di incertezza ha portato ad alcuni episodi di volatilità sui mercati finanziari interni. L’inflazione complessiva annuale è rimasta significativamente al di sopra dell'obiettivo del 3%, livelli che non si vedevano da due decenni. (fonte Banxico)