Quadro macroeconomico (OMAN)
L’economia omanita ha visto una crescita del 4,3% nel 2022, in contrazione nel 2023 al 1,2% per il taglio della produzione petrolifera decisa in ambito OPEC+, mentre per il 2024 si prevede una crescita del 2.7%, anche grazie al contributo del settore non-oil (stime del FMI, giugno 2023). L’inflazione rimane bassa, attestatasi al 1,1% nel primo quadrimestre del 2023, contro il 2,8% del 2022.
Il quadro macroecomico complessivamente positivo ha portato ad un miglioramento del rating del Paese, attualmente classificato “BB+” con outlook stabile (Fitch, Standard&Poor) e Ba1 stabile da Moodys, ad un solo “notch” dall’investment grade perso nel 2019. Si segnala peraltro come in Oman vi sia un basso rischio valutario, con la valuta locale, il Rial omanita (OMR), fortemente apprezzatosi con il consolidamento economico del Sultanato, e comunque legato al dollaro in un sistema di cambi fissi.
Sul piano della bilancia commerciale, l’economia resta ancora fortemente dipendente dall’esportazione di petrolio e gas, con una limitata esportazione di prodotti chimici, plastici e di gomma. Le principali importazioni del Paese sono equipaggiamenti per il trasporto, apparecchiature elettriche, prodotti minerali e metalli. L’impatto dei settori non legati agli idrocarburi resta invece marginale, benche’ si preveda una crescita piu’ sostenuta nel 2024 e 2025.
In merito alle finanze pubbliche, il Governo si e’ impegnato in una complessiva riforma delle finanze pubbliche con razionalizzazione della spesa, introduzione dell’IVA e, da ultimo, un piano di pagamenti pari a circa il 15% dell’esposizione debitoria, reso possibile dall’aumento delle entrate conseguenti agli elevati prezzi del petrolio. A questo proposito, ai fini dell’elaborazione del budget 2024, e’ stato preso in considerazione un prezzo del barile pari a 60$ (superiore ai 55$ del 2023, ma ritenuta una stima cauta considerati gli attuali valori di mercato), a conferma dell’approccio prudente che si continua a seguire in sede di politica economica.
Le previsioni di spesa per il 2024 si attestano quindi a 11,65 miliardi di OMR (un OMR equivale a 2,4 euro), in aumento del 2,6% rispetto al 2023, per effetto delle maggiori entrate previste in 11,01 miliardi di OMR, in aumento del 9,5% rispetto all’anno precedente. Malgrado gli sforzi di diversificazione, il settore degli idrocarburi e del gas copre ancora il 68% delle entrate (54% il petrolio e 14% il gas). Il deficit di bilancio e’ previsto in 640 milioni di OMR (1,66 miliardi di dollari), pari al 1,5% del PIL ed in controtendenza rispetto all’avanzo primario registrato nel 2023.
Pur prevedendo 900 milioni di OMR in progetti di sviluppo (specie nel settore sanitario ed educativo), le previsioni di spesa hanno privilegiato le spese di carattere assistenziale e di sicurezza sociale, lasciando gli ambiziosi progetti di diversificazione economica ai finanziamenti da parte degli investimenti di privati e stranieri.
Grande attenzione e’ stata riservata alla sostenibilita’ del bilancio: significativamente, nel discorso inaugurale del Sultano alle Camere del Parlamento, il Capo dello Stato ha ribadito l’importanza dell’efficienza della spesa pubblica e dell’implementazione e dei Piani di Sostenibilita’ Fiscale concordati con il FMI. Resta quindi prioritaria la riduzione del debito pubblico, attestatosi al 35% del PIL alla fine del 2023, rispetto al picco del 70% registrato nel 2020. Per il 75%, esso risulta detenuto da creditori esteri, denominato per la quasi totalita’ in dollari (97,4%). Vi e’ altresi’ una ampia presenza di Eurobonds, pari al 62% del portfolio di debito estero.