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Quadro macroeconomico (LIBIA)

I presupposti finanziari per un’effettiva ripresa dei progetti interrotti a causa della rivoluzione del 2011 e per il lancio di nuove iniziative paiono essere consolidati. La produzione petrolifera e’ pressoché giunta al livello ante-rivoluzione (1,6 milioni di barili al giorno). Parimenti ristabilita e’ l’estrazione di gas e l’esportazione dello stesso, pur a fronte di un crescente assorbimento dovuto ad una maggior domanda interna volta ad alimentare le centrali di produzione elettrica. Il bilancio dello Stato per il 2012 prevede uscite per 68 miliardi di LYD, larga parte dei quali finora non utilizzati in ragione dell’atteggiamento conservativo adottato dall’Esecutivo transitorio, che ha de facto determinato il blocco di tutti i flussi in uscita destinati agli Enti pubblici (fatta eccezione per il pagamento dei salari e il disbrigo degli affari correnti) e mantenuto una ferma chiusura sulla possibilità di disporre trasferimenti di fondi verso soggetti esterni all’amministrazione per impegni assunti sotto il precedente regime, pur riconoscendo la validità degli stessi al netto di eventuali ridimensionamenti depurativi degli elementi di corruttela.

Dopo la proclamazione della liberazione del Paese la politica monetaria seguita dal Governo transitorio e dalla Banca Centrale libica (BCL) ha contribuito a dare stabilità alla circolazione della moneta, controbilanciando la spinta inflazionistica registrata negli ultimi mesi del 2011 e riportando il tasso di cambio ai livelli antecedenti la rivoluzione, con l’annullamento di fatto del differenziale tra i cambi ufficiali e quelli praticati sul mercato parallelo.  Il sistema bancario, in prima battuta, ha beneficiato della politica di stabilizzazione seguita dalla Banca Centrale libica. A fronte di tassi di sconto immutati, la BCL ha progressivamente reimmesso liquidità nel circuito bancario attraverso il trasferimento agli istituti di parte delle ampie riserve in valuta estere alimentate dalle esportazioni di prodotti petroliferi. Con la cessione di valuta estere, le banche locali hanno potuto ricostituire la base monetaria necessaria alla conduzione di operazioni commerciali (concessioni di prestiti e garanzie). L’operatività del sistema bancario risulta oggi pienamente ricostituita, a beneficio complessivo della fluidità delle attività commerciali condotte sia all’interno del Paese che tra operatori economici locali e soggetti stranieri, stimolando parallelamente l’emersione di una nuova imprenditoria di piccole e medie dimensioni nel settore privato libico.

La crescita complessiva del Paese, dopo il “rimbalzo” atteso nel 2012 (+35% rispetto all’anno precedente), dovrebbe registrare tassi vicini alla doppia cifra anche per gli anni a venire grazie al lancio degli investimenti infrastrutturali legati alla ricostruzione e all’aumento prevedibile della spesa pubblica per soddisfare le crescenti aspettative della popolazione. Se nel breve e medio periodo tale crescita risulta guidata in forma pressoché egemonica dal settore energetico - ambito caratterizzato da equilibri cristallizzati e non suscettibili di variazioni nel medio termine - appaiono nondimeno sulla scena economica libica interessanti aperture e crescenti manifestazioni d’interesse, sia dal settore privato che da quello pubblico, per lo sviluppo di settori non-oil.

Ultimo aggiornamento: 08/02/2013