Presenza italiana (TANZANIA)
- Hombòlo village,
P.O.BOX 1407,
Dodoma Tanzania
telefono +255 786 79 90 10
email: info@cetawico.com - export@cetawico.com - https://cetawico.com/
- Cetawico è un’impresa nel senso più completo della parola: attività economica ed impegno sociale. Produce vino biologico a 1100 m. sul livello del mare, su un altopiano situato in Tanzania circa 700 chilometri a sud dell’equatore.
- - Bevande
- Nicola Grillo
La General Chimica G.M.
www.generalchimica.com
Via Allende n.16
40065 - Pianoro, Bologna, Italy
Tel. +39.051.776160
Fax +39.051.777905
nicolagrillo@generalchimica.com - http://www.generalchimica.com/
- La General Chimica, promuove la rivitalizzazione della filiera del piretro nel Distretto di Kilolo per la produzione e prima lavorazione della materia prima.
- - Prodotti chimici
- HAZ Office: P.O.Box 4024,
No. 5 Chukwani Street, Zanzibar
Phone: +255 777 300 771
Email: info@haz.or.tz - http://haz.or.tz/haz/
- Hotel Association Zanzibar (HAZ) raccoglie i più importanti operatori turistici dell’isola. La nuova associazione è composta per il 70% da imprenditori italiani e ha come chairman Paolo Rosso del gruppo Alpitour.
- - Flussi turistici
- Amani Place Building, 8th Floor, Ohio Street.
P. O. Box 3317.- Dar es Salaam
Email: daresalaam@messinaline-tz.com
Tel: +255 22 213 4801 - https://ncd.co.tz/listing/messina-t-ltd
- Linea di navigazione per cargo
- - Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari)
- Trasporto e magazzinaggio
- TMC S.R.L.
Via G. Di Vittorio, 47
51035 - Lamporecchio (PT)
ITALY
Tel.+39.0573.82303
email info@tmconline.it - http://www.tmconline.it/
- La T.M.C. è un'azienda all'avanguardia, specializzata nella fornitura di macchinari, ricambi e tutti i tipi di accessori inerenti al settore della calzatura e della pelletteria.
- - Macchinari e apparecchiature
Osservazioni
La presenza delle aziende italiane, dopo un forte sviluppo a partire dagli anni ‘60, ha conosciuto un significativo declino a partire dagli anni '90, con la fuoriuscita di aziende che avevano storicamente contribuito allo sviluppo del paese (AGIP, Snamprogetti, Astaldi, Cogefar, Iveco e Fiat, vedi oltre). Nel 2019 le aziende italiane presenti nel Paese sono circa ottanta operanti soprattutto nel settore alberghiero/turistico a Zanzibar, quasi tutte di piccole dimensioni.
Gli investimenti nel territorio continentale sono ancora limitati, malgrado si registri un certo interesse da parte delle nostre aziende per energia, anche rinnovabile, infrastrutture, edilizia, fornitura di impianti per industrie di trasformazione. Da notare anche la presenza di un’imprenditoria italiana cresciuta integralmente in Tanzania come il gruppo Coastal (aviazione, turismo, immobiliare). Imprese italiane sono fornitrici di macchinari e consulenza per la riabilitazione e costruzione di industrie per la lavorazione pelle (Moshi).
La limitata presenza italiana è dovuta alla lontananza geografica, alle difficoltà di accesso al mercato tanzano (per quanto le riforme portate avanti negli ultimi vent’anni hanno reso l’economia più aperta) e alla forte concorrenza di partner storici della Tanzania, come la Cina e l’India, che si avvale anche di una consistenza presenza di cittadini tanzani di origine indiana.
Per le attività promozionali dono disponibili un ufficio SACE a Nairobi e un'antenna ICE a Dar es Salaam, dipendente dall'ufficio di Addis Abeba.
Cenni storici
Molte società sono entrate nel mercato tanzano fin dagli anni cinquanta, fornendo un contributo essenziale per lo sviluppo del paese, soprattutto nella costruzione di strade e nell’energia. Il progetto principale e forse il primo fu la raffineria Tiper (Tanzania Italian Petroleum Refinery Co. Ltd.) a Dar es Salaam, costruita tra il 1964 e il 1966 dalla Snamprogetti in collaborazione con la Saipem. Queste due società costruirono l’oleodotto da Dar es Salaam a Ndola in Zambia nel biennio 1966-67, che venne poi raddoppiato alcuni anni dopo (1973-74). Eni condusse diverse ricerche geologiche per il petrolio, mentre AGIP stabilì una partnership al 50% con TPDC (Tanzania Petroleum Development Corporation), che si è dissolta negli anni novanta.
FIAT apparve nell’allora Tanganika nei primi anni ’50. Nei primi anni ‘60 Oltremare ha creato una joint venture nel settore anacardi, la società TANITA. La Federici Sterling-Astaldi, tra le varie opere civili, ha costruito il Motel Agip di Dar, ha partecipato alla costruzione di TIPER, degli aeroporti di Mtwara (1966-67), Kilimanjaro (1969-1970) e Pemba (1973); ha realizzato parte delle opere superficiali nella centrale idroelettrica di Kidatu (1971-75) e, negli anni ’70, i tratti stradali Iyayi-Mahenge (216 Km) e Morogoro-Mahenge (229 km).
Nel 2023 gli operatori economici in Tanzania sono 119 e la maggior parte è impiegata nel settore turistico o della ristorazione, prevalentemente a Zanzibar. In particolare fra le imprese italiane, segnaliamo la Cetawico Ltd, che produce vino biologico a 1100 m. sul livello del mare, su un altopiano situato in Tanzania a circa 700 chilometri a sud dell'equatore. La General Chimica, promuove la rivitalizzazione della filiera del piretro nel Distretto di Kilolo per la produzione e prima lavorazione della materia prima. Hotel Association Zanzibar (HAZ) raccoglie i più importanti operatori turistici dell’isola. La nuova associazione è composta per il 70% da imprenditori italiani e ha come chairman Paolo Rosso del gruppo Alpitour. La T.M.C. è un'azienda all'avanguardia, specializzata nella fornitura di macchinari, ricambi e tutti i tipi di accessori inerenti al settore della calzatura e della pelletteria.