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Politica interna (ISLANDA)

Le ultime elezioni politiche si sono svolte nel 2017. Il Partito dell’Indipendenza (di matrice conservatrice) si é confermato come maggiore partito nel 2017 con il 25,2% dei voti, mentre il Movimento Sinistra-Verde è risultato il secondo partito con un incremento dei consensi dal 15,9 al 16,9%. 
Netta affermazione dell’altro partito di centro-sinistra, l’Alleanza Social-Democratica, passata dal 5,7 al 12,1% e del Partito di Centro - una nuova formazione politica -  che ha raggiunto il 10,9% dei voti. E’ crollato il partito “Futuro Luminoso” (junior-partner del governo precedente) che ha mancato il raggiungimento della soglia minima, ed é risultato in forte arretramento il partito dei “Pirati” che ha perso il 5,3% dei voti.   

A seguito delle elezioni, si é formato un governo di unità nazionale guidato dalla leader del Movimento sinistra-verde, la giovan Katrin Jakobsdottir. Esso é sostenuto dal principale partito di centro-destra, l’Indipendenza, dal Movimento di Sinistra-Verde e dai Progressisti, una forza centrista che tutela gli interessi del ceto rurale. Il nuovo esecutivo conta su 35 seggi (su un totale di 63), una maggioranza più salda  di quella risicata della precedente legislatura.

Il programma del governo si è basato  su due priorità. Da un lato, le tematiche ambientali, con gli obiettivi dichiarati di  trasformare l’Islanda in un’economia “carbon neutral” entro il 2040, dare piena attuazione agli Accordi di Parigi e mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici. Dall’altro, l’aumento degli investimenti infrastrutturali con il completamento, tra l’altro, del cablaggio del sistema di fibre ottiche. Non mancano forti accenti sociali legati, in particolare, al rafforzamento dei servizi sanitari di base ed alla rinnovata priorità al sistema educativo.  Il Presidente della Repubblica e' Gudni Johannesson, eletto nel 2016. Egli gode di notevole consenso popolareed e' stato rieletto con il 92% delle preferenze nel giugno 2020.

L'Islanda sarà chiamata a nuove elezioni politiche nel settembre del 2021 per il rinnovo del Parlamenti (Althingi). Il governo Jakobsdottir ha ben gestito l'economia fino al 2019 garantendo stabilità politica ed elevati tassi di crescita. La pandemia da covid-19 ha tuttavia cambiato lo scenario e a fine 2020 il Pil si è contratto del 7% circa a causa della contrazione dei flussi turistici e degli investimenti pubblici, con un conseguente aumento del deficit pubblico per finanziare gli interventi finanziari governativi a sostegno dell'aconomia.

In base ai più recenti sondaggi i tre partiti attualmente al Governo (Indipendenza, Movimento di sinistra-verde e Progressisti) sono accreditati del 51-53% dei voti e potrebbero mantenere la maggioranza parlamentare dopo le prossime elezioni se si considera anche una probabile dispersione del voto stimata in circa il 10%.

Vi è comunque anche la possibilità di una coalizione di centro-sinistra basata sulla partecipazione del Movimento di sinistra-verde, dell'Alleanza social-democratica, dei Pirati e del partito della Riforma, anche se questa appare piuttosto eterogenea sul piano politico ed ideologico. 

Ultimo aggiornamento: 15/06/2021
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