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Politica interna (MAURITANIA)

La politica della Mauritania è stata dominata nell’ultimo decennio  dalla figura del presidente Mohamed Ould Abdel Aziz il quale, tra le misure adottate nel corso del suo secondo mandato (2014-2019), ha abolito il Senato a seguito di referendum popolare (con contestuale istituzione dei consigli regionali) e cambiato simboli nazionali come la bandiera e l’inno nazionale.

L’Unione per la Repubblica, partito dell’ex-Presidente Aziz, ha riportato una netta affermazione anche in occasione delle elezioni legislative, regionali e comunali tenutesi nel settembre 2018.

L’evento politico di maggior rilievo sono state le elezioni presidenziali del 22 giugno 2019, vinte al primo turno dal candidato dell’Unione per la Repubblica Generale Ould Ghazouani (51.5% dei voti), amico ed erede politico dell’ex presidente Aziz. Questa elezione ha rappresentato la prima transizione pacifica e democratica di potere nella storia della Mauritania indipendente, caratterizzata invece in passato da una serie di colpi di stato militari.

Oltre al vincitore, hanno corso per la carica presidenziale altri cinque candidati, esponenti delle maggiori forze d’opposizione. Come da prassi nella politica mauritana, i candidati sconfitti hanno contestato i risultati delle urne, presentando ricorsi al Consiglio Costituzionale; i risultati sono stati poi confermati dallo stesso Consiglio Costituzionale in data 3 luglio 2019.

La cerimonia di insediamento di Ould Ghazouani ha avuto luogo il 1° agosto 2019, alla presenza di diverse delegazioni straniere.

I due mandati del presidente Aziz sono stati caratterizzati da un miglioramento nella tutela delle libertà civili di media e partiti politici, nonché da un relativo dinamismo della società civile; particolarmente attivo il movimento anti-schiavitù, bersaglio principale della repressione governativa.

Sul fronte della sicurezza interna il presidente Aziz ha implementato una riforma dei servizi di sicurezza e delle forze armate che si è concretizzata in un’efficace lotta contro le organizzazioni terroristiche attive nel Sahel. Nonostante un quadro politico e sociale a tratti conflittuale, il potere presidenziale sembra al momento disporre di un sostanziale controllo della vita del Paese in grado di garantire, almeno nel breve-medio termine, una relativa stabilità.

Permangono carenze per quanto riguarda l’applicazione del diritto, anche a causa dell’inefficienza dell’Amministrazione e di una limitata indipendenza del potere giudiziario. Nostante i recenti progressi, altrettanto limitata pare l’efficacia e l’autonomia dei poteri pubblici, così come lo spazio concesso alla società civile, talvolta divisa in particolare sul tema della schiavitu’ e della discriminazione razziale.

Decisamente negativa la situazione della Mauritania in termini di sviluppo umano (159° paese su 189 nel relativo indice), PIL pro-capite (160° su 192) e libertà di stampa (94° su 180). La corruzione rimane elevata a tutti i livelli (144° su 180 nell’Indice di Percezione della Corruzione).

Ultimo aggiornamento: 27/12/2019