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Politica interna (THAILANDIA)

La Thailandia è una monarchia costituzionale e l’attuale costituzione è stata approvata nel 2016. Il Parlamento thailandese è composto da due Camere, di cui la Camera Bassa, formata da 500 membri, è eletta a suffragio universale, mentre il Senato, formato da 250 senatori, è nominato dal Governo e dalle corporazioni.

A seguito delle elezioni politiche del 14 maggio 2023, è stato formato a fine agosto un governo di coalizione guidato dal Primo Ministro Srettha Thavisin, esponente di Pheu Thai (PT) - partito che si trovava all'opposizione durante il precedente governo - assieme ai partiti conservatori che sostenevano il Governo uscente del Gen. Prayut Chan-o-cha.

Il risultato elettorale ha dimostrato la trasparenza delle elezioni e mancanza di ingerenza, segnando una continuazione della vita democratica dopo le elezioni del 2019 (prime elezioni dopo il colpo di Stato dei militari del 2014). Tuttavia, il primo partito alle urne, Move Forward Party (MFP), che ha ottenuto 151 seggi (mentre PT ne ha ottenuti 141), non ha potuto formare un governo a causa dell'opposizione del Senato.

Il Primo Ministro deve infatti essere nominato dalla maggioranza dell’Assemblea Nazionale (composta da Camera dei Deputati e Senato), e la maggioranza dei Senatori non hanno sostenuto il leader di MFP, partito che ha dato voce ai movimenti di protesta contro il sistema e ha fatto della modifica del reato di lesa maestà il pilastro della sua campagna elettorale.

La società thailandese, nonostante gli enormi progressi sociali ed economici compiuti negli ultimi quarant’anni, resta ancora divisa e soggetta a tensioni, in particolare tra le élites metropolitane e le popolazioni rurali basate principalmente nel Nord-Est della Thailandia.

Ultimo aggiornamento: 23/01/2024