Singapore gode di un sistema politico e istituzionale caratterizzato da forte stabilità, che contribuisce a creare una cornice di sicurezza per le attività economiche nel Paese, anche in una prospettiva di lungo periodo. Fin dalla sua indipendenza nel 1965, ha visto al governo il People’s Action Party (PAP). Le elezioni politiche generali del 10 luglio 2020 hanno confermato al governo il PAP con il 61.2% dei voti. Il principale partito di opposizione, il Workers’ Party (WP), si è per la prima volta aggiudicato 10 deputati su 93.

Pur dovendo affrontare alcune sfide importanti, come il relativo rallentamento della crescita economica a causa della pandemia, l'aumento della manodopera straniera e le forti pressioni al rialzo sui prezzi, soprattutto nel settore immobiliare, le prospettive a medio e lungo termine per Singapore rimangono quelle di un Paese molto stabile, con un PIL pro-capite tra i più alti al mondo, e caratterizzato da ambiente spiccatamente business-friendly e aperto al commercio internazionale.

Tra le sfide importanti, la pandemia da COVID-19 emerge come elemento principale, non soltanto relativamente ai suoi effetti sull’economia della città-stato, ma anche per via delle pressioni esercitate a livello sanitario e sui flussi turistici e/o relativi agli spostamenti dei lavoratori stranieri. In risposta alle diverse ondate di contagi provenienti sia dalla Cina, che dall’Europa e dall’India, la situazione è attualmente migliorata per via della campagna vaccinale, che sta avendo i suoi effetti positivi sulle riaperture per coloro in grado di dimostrare di possedere il passaporto vaccinale (più informazioni sulle misure di ingresso e uscita da Singapore qui)

Tenendo dunque in conto i miglioramenti relativi alla ripresa economica post pandemia e agli effetti delle campagne vaccinali e riaperture, nonché la ripresa su vari settori, ci si aspetta dunque un quadro politico interno nettamente più stabile e aperto.