Politica interna (LIBIA)
A seguito del pacifico svolgimento delle elezioni del 7 luglio per l’elezione dei 200 membri del Congresso Nazionale Generale (CNG), della nomina di Mohammed Mgarief come Capo provvisorio dello Stato e Presidente del CNG e dell’insediamento, lo scorso novembre, dell’esecutivo guidato dal Primo Ministro Ali Zidane, è avvenuto il formale trasferimento di poteri al primo governo eletto della nuova Libia, come stabilito dalla Costituzione ad interim del marzo 2012.
Nonostante questi positivi fattori nel quadro della progressiva realizzazione degli obiettivi previsti dalla road map costituzionale, molte restano le difficoltà che il governo in carica dovrà affrontare per il completamento della stabilizzazione politica del Paese.
E' il settore della sicurezza a rappresentare la sfida più rilevante per il nuovo esecutivo nonché la minaccia più seria al processo di transizione politica, come dimostrano l’attacco dello scorso 11 settembre contro la sede di rappresentanza statunitense di Bengasi - costato la vita all’Ambasciatore Chris Steven e a 3 funzionari americani - e l’attentato contro il Console Generale d’Italia a Bengasi, lo scorso 12 gennaio. Sotto la pressione del Congresso e dell’opinione pubblica libica, il governo è chiamato a provvedere al ripristino di adeguate condizioni di sicurezza e del controllo del territorio da parte dello Stato, al disarmo e al reintegro delle milizie ed al controllo delle frontiere, in particolare di quelle meridionali.
Ma il successo del processo di transizione in corso dipenderà anche dalla capacità del governo di soddisfare le considerevoli aspettative del popolo libico all’indomani della rivoluzione del 2011, soprattutto in termini di migliore redistribuzione della ricchezza e di erogazione di servizi essenziali, a cominciare dal settore, profondamente deficitario, della sanità.
Nonostante il Primo Ministro Ali Zidane sia riuscito nel difficile compito di costituire un governo di coalizione nazionale, i fattori di incertezza politica permangono, come dimostra il temporaneo ritiro dal Congresso, asseritamente a causa dei ritardi nella formazione dell’Assemblea Costituente, del principale blocco politico in esso presente, l’Alleanza delle Forze Nazionali guidata da Mahmud Jibril. Le forti divergenze di vedute esistenti in Congresso in merito alle modalità di istituzione dell’organo costituente potrebbero provocare ulteriori ritardi nel raggiungimento delle prossime tappe del processo di transizione in corso, a cominciare dalla redazione di una carta costituzionale e dalla tenuta delle prossime elezioni, le prime elezioni parlamentari della nuova Libia.