X Chiudi
Governo Italiano
Governo Italiano

Breadcumbs

Politica interna (KUWAIT)

Il Kuwait è nominalmente una monarchia costituzionale, come stabilito dalla Costituzione approvata nel 1962. Il Capo dello Stato è l’Emiro, che esercita il Potere Esecutivo per mezzo del Primo Ministro e degli altri Ministri. Il potere legislativo compete all’Emiro e all’Assemblea Nazionale (unicamerale), i cui 50 membri sono eletti con mandato quadriennale. Nell’Assemblea Nazionale siedono anche i 15 membri di nomina emirale che coincidono con i membri del Governo; questi non hanno, tuttavia, i poteri dei membri eletti. Il suffragio, inizialmente limitato a circa il 6% della popolazione, è stato progressivamente ampliato. Il 16 maggio 2005, con una storica deliberazione parlamentare, il diritto di voto è stato esteso alle donne. Nelle elezioni politiche del 2009 vengono elette per la prima volta quattro deputate. L'Assemblea Nazionale del Kuwait svolge un ruolo più incisivo rispetto agli organi parlamentari degli altri Paesi del Golfo: organo elettivo con poteri legislativi, di supervisione finanziaria e di controllo sull’esecutivo, può considerarsi emanazione diretta del Consiglio Nazionale Legislativo che, già nel 1938, la dinamica classe mercantile dei tujjar era riuscita ad ottenere dall’Emiro, sancendo così un’alleanza pragmatica con la dinastia degli Al-Sabah. Ciò rende il Kuwait un unicum nel panorama delle monarchie del Golfo, in bilico tra tradizione e modernità, laddove ad un controllo dell’esecutivo da parte del Parlamento, si associano – in questo non differenziandosi alle altre monarchie del Golfo - le tensioni interne ai due rami della dinastia Al-Sabah, soprattutto in vista della successione all’Emiro, il più anziano leader tra i Paesi del Golfo.

 

L’Assemblea può votare la sfiducia dei membri del Governo e ha il potere di confermare la nomina dell’emiro e del principe ereditario.

 

In Kuwait non esiste un sistema partitico, ma di fatto esistono aggregazioni e raggruppamenti. I Parlamentari sono considerati indipendenti, anche se spesso risultano affiliati a gruppi tribali caratterizzati prevalentemente per l’orientamento politico (conservatore o liberale) o religioso (sunnita o sciita). La formazione di maggioranza è trasversale alle varie fazioni, non politicamente predeterminata, ma variabile in relazione alla natura del progetto di legge in discussione.

 

Gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da instabilità politica, con un contrasto crescente tra l'Assemblea Nazionale ed il Governo, accusato di inefficienza e corruzione. Sul piano delle comunità, quella scita, che rappresenta circa un terzo dei cittadini, svolge un ruolo spesso di supporto alle politiche governative, in contrapposizione alla maggioranza sunnita, da cui provvengono le opposizioni fondamentaliste.

Ultimo aggiornamento: 10/08/2017