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Politica interna (IRAQ)

Lo Stato federale iracheno nasce dalla caduta del regime del Partito Baath nel 2003. L’interpretazione del dettato costituzionale (la Costituzione è stata varata nel 2005) e la discussione sulle leggi di attuazione dei principi dello stato e del sistema giuridico hanno fatto emergere divisioni spesso profonde nei rapporti tra i partiti ed i leader politici nazionali, con l’effetto di rallentare l’attività parlamentare e di paralizzare in alcune fasi l’attività di governo per effetto di veti incrociati.

Dal dicembre 2011, con la partenza delle truppe americane, la responsabilità della sicurezza esterna ed interna è stata assunta dalle Autorita' irachene. Il 2014 ha portato con sé la congiuntura politica e di sicurezza peggiore dal 2003. L'azione delle milizie del gruppo terroristico ISIS (Stato Islamico di Iraq e Siria), avviata già dall'autunno 2013, nella provincia occidentale di Al Anbar, è culminata nella caduta della seconda città irachena, Mosul, e nell'occupazione di parte del territorio dell'Iraq occidentale. Dopo piu' di tre anni di scontri, la minaccia territoriale dell'ISIS appare scemare, una volta liberate tutte le sacche di resistenza e dichiarata la vittoria - da parte del Primo Ministro Abadi - il 9 dicembre 2017.

L’Italia e l’Unione Europea sono impegnate nel fornire supporto umanitario e militare, in varie forme, all'Iraq nel suo complesso, per fronteggiare la gravissima crisi umanitaria innescata dall'avanzata jihadista, che mette a rischio anche l’unità, la sovranità e l’integrità territoriale del Paese.

La situazione economica, sensibilmente peggiorata durante il conflitto, e' in fase di ripresa. A causa delle crescenti spese militari per fronteggiare Da’esh e del prezzo del petrolio sensibilmente più basso di quello previsto, nel 2015-2016 il bilancio statale era stato in costante e notevole deficit (tra il 12 e il 14% in rapporto al PIL). Per correre ai ripari, erano stati intensificati gli sforzi del Governo Abadi per ottenere finanziamenti internazionali, ivi incluso un programma del Fondo Monetario Internazionale, iniziato con la firma di uno "Stand-By Agreement"; e' al momento in corso la terza "review", sospesa fino alla formazione del nuovo Governo. 

Nel 2015, ai problemi di bilancio e a quelli militari si erano poi aggiunti quelli di carattere sociale: numerose manifestazioni in tutto il paese si sono svolte contro il Governo per la mancata corresponsione degli stipendi, per l'aumento dell'imposizione fiscale e per le accresciute imposte. L'avvento dell'estate e del caldo ha fatto riemergere l'inadeguatezza del servizio elettrico provocando ondate di manifestazioni in tutto l'Iraq che hanno assunto i connotati di proteste contro il Governo e contro la corruzione dilagante nell'amministrazione pubblica. In risposta alle pressioni popolari il Primo Ministro Abadi, che ha presentato al Parlamento un ambizioso pacchetto di riforme che è stato approvato all'unanimità e, nel contempo, la Presidenza del Consiglio ha avviato una serie di proposte di riforma economica, con l'ausilio della Banca Mondiale, atte a sostenere il settore privato.

Con le elezioni politiche del 12 maggio 2018 e la lunga campagna elettorale, poi con proteste di piazza relative alle condizioni sociali e alla corruzione, soprattutto nel Sud del Paese, il Governo Abdul-Mahdi ha infine preso le proprie funzioni a fine ottobre, con l'obiettivo del miglioramento delle condizioni economiche.

Ultimo aggiornamento: 28/10/2019