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Politica interna (BAHREIN)

A partire dal 2001, Re Hamad ha avviato un programma di riforme istituzionali, con l'obiettivo di superare il regime essenzialmente autoritario degli anni precedenti. Ad oggi, il sistema di governo è stato trasformato in un sistema parzialmente parlamentare (esistono una camera elettiva ed una di nomina regia, dai poteri sostanzialmente analoghi).

Nel febbraio 2011 anche il Bahrain è stato interessato dalle proteste che hanno coinvolto Nord Africa e Medio Oriente. Le proteste si sono caratterizzate anche come scontri settari (sciiti - sunniti, dove i primi lamentano discriminazioni socio-economiche e politiche), fino a giungere, il 14 marzo 2011, all'intervento di forze armate e di polizia di Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti) a sostegno del governo del Bahrain. Dopo tale intervento, e’ seguito il fallimento del processo di dialogo nazionale guidato dal Principe Ereditario, reso evidente dal boicottaggio delle elezioni del 2014 da parte del principale partito di opposizione sciita (Al Wefaq), poi sciolto nel giugno 2016 con l’accusa di sostegno al terrorismo.

Le ultime elezioni parlamentari, svoltesi il 24 novembre e il 1 dicembre 2018, si sono svolte in un clima di piena tranquillità, senza incidenti, con una partecipazione sostenuta (il 67% al primo turno), ben oltre le aspettative (+ 15% rispetto al 2014). I risultati mostrano un aumento della presenza femminile (le deputate passano da 3 a 6 su 40), culminato con la nomina per la prima volta di una donna a Speaker del Parlamento. I deputati indipendenti rappresentano la stragrande maggioranza (34) e solo tre “political association” sono riuscite ad accedere al parlamento. L’esercizio elettorale si e’ chiuso con la piena soddisfazione delle autorità, che hanno evidenziato il significato del voto per il percorso di coesione nazionale. Nonostante alcuni limiti delle elezioni, legati essenzialmente all'assenza di formazioni politiche di opposizione, si manifestano prudenti indicazioni positive di un clima di ricomposizione nazionale. Nel medio periodo e’ comunque possibile che tensioni tra movimenti estremisti sciiti e forze di sicurezza possano continuare a verificarsi.

Ultimo aggiornamento: 29/12/2019