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Politica economica (CROAZIA)

Le misure di contenimento adottate dalle Autorità croate per limitare la diffusione sul proprio territorio del virus Covid-19, hanno determinato un forte impatto negativo sull'attività economica nella prima metà del 2020. Secondo le stime della Commissione Europea, il PIL croato dovrebbe subire una contrazione del 9,1% nel 2020 e rimbalzare al 7,5% l’anno prossimo.

Le ricadute che le misure di contenimento del virus Covid-19 hanno generato sono state eterogenee tra i settori:  più forti nei confronti dei servizi di ristorazione, ospitalità e intrattenimento e in larga parte del commercio, tutti settori nei quali le limitazioni imposte hanno portato alla quasi paralisi delle attività, più limitate nei comparti dell'agricoltura e dei servizi finanziari e assicurativi. Tali effetti negativi sono stati accentuati dai danni economici causati dal terremoto del 22 marzo 2020 che ha colpito Zagabria e i suoi dintorni.

In risposta a tale situazione, il Governo croato si è mosso secondo un approccio simile a quello che ha guidato gli interventi a livello europeo ed internazionale, concentrandosi nell’immediato in provvedimenti straordinari di carattere temporaneo definiti per mitigare l’impatto economico e sociale, attraverso il sostegno dell’occupazione, dei redditi delle famiglie e della liquidità delle imprese colpite dalla crisi. Sono state varate misure per un valore complessivo, considerati i loro effetti moltiplicativi, pari al 15% del PIL. Tali misure, tutte di carattere temporaneo, sono state rivolte lungo tre direttrici principali: 1) concessione di sussidi ai datori di lavoro per il mantenimento dell’occupazione; 2) rinvio e/o esenzione (in base a una serie di parametri relativi a dimensioni e fatturato dell'aziende)  del versamento delle imposte e dei contributi previdenziali; 3)  concessione di una moratoria sui finanziamenti bancari in essere (per ulteriori informazioni si rinvia alla sezione “Approfondimenti”).

L’impatto sulle finanze pubbliche della recessione e delle misure messe in campo per contenerne le conseguenze determinerà una inversione della traiettoria al ribasso del debito pubblico che Zagabria stava portando avanti con successo nell’ultimo triennio tanto da consentirle di uscire dalle due procedure di infrazione, nell’ambito del patto europeo di stabilità e crescita, “per disavanzo eccessivo” (giugno 2017) e per “squilibri macroeconomici eccessivi" (febbraio 2019).

Nelle previsioni della Commissione Europea, il bilancio statale dopo tre avanzi consecutivi (+0,8% del PIL nel 2017, +0,2% nel 2018, +0,4% nel 2019),  dovrebbe registrare nel 2020 un disavanzo del 7,1% in rapporto al PIL. Tale andamento dovrebbe riflettersi nel rapporto debito/PIL che dopo essere sceso al 73,2% nel 2019 (dall’80.8% del 2016) , dovrebbe tornare a salire all’88.6% a fine 2020.

Data la natura globale e simmetrica della crisi, la capacità di recupero dell’economia croata dipenderà in buona parte dalla risposta delle politiche economiche, fiscali, monetarie attivate anche a livello europeo e dai principali partner commerciali della Croazia (Germania e Italia). Tutti gli scenari disponibili indicano che le conseguenze della pandemia sull'economia saranno comunque rilevanti e si estenderanno oltre il breve periodo.

Da qui la necessità per la Croazia - come sottolineato dalle principali istituzioni finanziarie internazionali e dalla CE - di rivedere il proprio modello di sviluppo e concentrarsi su politiche specifiche per aumentare la sua capacità di resilienza a shock esogeni ed il potenziale di crescita dell'economia.

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Ultimo aggiornamento: 02/06/2020