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Politica economica (INDIA)

Tra aprile e maggio 2022 il Comitato di Politica Monetaria (CPM) ha aumentato il tasso di policy di 90 punti base e annunciato il graduale passaggio a un’impostazione restrittiva per focalizzarsi sul mandato principale di mantenimento della stabilità dei prezzi; nella riunione del 5 agosto il Comitato di Politica Monetaria (CPM) ha confermato l’impostazione restrittiva nella conduzione della politica monetaria e il graduale assorbimento della liquidità in eccesso. In particolare, il CPM ha deciso di aumentare di 50 punti base sia il tasso di policy (al 5,4 %) sia lo standing deposit facility (al 5,15 %). Nel periodo giugno-luglio 2022 la liquidità in eccesso sul mercato del credito depositata dalle banche (Liquidity Adjustment Facility) sui conti presso la RBI è scesa del 43,3 % rispetto al periodo aprile-maggio, portandosi su una media giornaliera di 48 miliardi di dollari.

 

La qualità dell’attivo del settore bancario indiano rimane un elemento di fragilità del quadro macroeconomico del Paese. Negli ultimi anni, la Reserve Bank of India e le autorità indiane hanno emanato numerose linee guida per il rapido riconoscimento da parte dei soggetti bancari delle attività a rischio di insolvenza o già in sofferenza, favorendo così una maggiore trasparenza, la rettifica delle partite di bilancio e l’eventuale cessione delle voci più critiche. Inoltre, sono state emanate norme più incisive per favorire l’escussione delle garanzie da parte delle banche nel caso di debitori insolventi. Tra i principali provvedimenti degli scorsi mesi si segnala l’istituzione di due “bad bank” per il conferimento e la gestione dei credit deteriorati: la National Asset Reconstruction Company Limited (NARCL) e la India Debt Resolution Company Limited (IDRCL).

 

La Union Budget per l’anno fiscale 2022-23 ha introdotto delle misure con l’obiettivo di promuovere una crescita economica inclusiva che faccia leva sulla Information Technology (economia digitale, Fintech), sugli investimenti in infrastrutture e sulle attività connesse con la transizione energetica. Per l’anno fiscale 2022-23 la legge di bilancio prevede un aumento delle uscite del 4,6 % (530 miliardi di dollari, pari al 15,2 % del Pil); la componente in conto capitale, circa 101 miliardi di dollari, rappresenta il 19 % del totale (2,9 % del Pil) ed è prevista in aumento del 24,5 % (+41,3 % nell’anno fiscale precedente). Quasi il 40 % degli stanziamenti riguardano 7 Ministeri: Defence (+4,4 % rispetto all’anno fiscale 2021-22), Consumer Affairs, Food and Public Distribution (-28,5 %), Road Transport and Highways (+51,8 %), Home Affairs (+7,3 %), Railways (+16,9 %), Rural Development (-10,9 %) e Agriculture and Farmers’ Welfare (+4,5 %).

 

Nell’ambito delle iniziative per la transizione energetica e per il miglioramento delle infrastrutture di rete e di stoccaggio le autorità indiane hanno predisposto due Piani di Azione: l’Integrated Power Development Scheme (IPDS) e la National Renewable Energy Policy (NREP). Nell’ultima legge di bilancio nell’ambito della climate action è stato previsto l’avvio di quattro progetti pilota per la gassificazione del carbone e la conversione del carbone in sostanze chimiche per uso industriale. Sono stati introdotti degli incentivi per la produzione di pannelli solari ad alta efficienza. Inoltre, sono previsti degli incentivi per creare una rete di stazioni di ricarica dei veicoli elettrici dove sarà possibile scambiare le batterie scariche con quelle cariche.cInfine, è prevista una maggiore liberalizzazione del settore dei trasporti, delle reti infrastrutturali (elettrodotti, aeroporti, reti stradali, ferroviarie e marittime) con il National Monetisation Pipeline; tali interventi permetteranno di mettere a reddito le reti infrastrutturali esistenti (brownfield infrastructures) attraverso delle concessioni da vendere ai privati.

(Red: Ambasciata d'Italia,  Addetto finanziario della Banca d'Italia - Ufficio Commerciale Ambasciata)

Ultimo aggiornamento: 05/09/2022