Politica economica (HONG KONG)
I rigidi vincoli di finanza pubblica dettati dalla Basic Law rappresentano tradizionalmente un limite alla capacità dell'Amministrazione di Hong Kong di orientare lo sviluppo della città e di far fronte alle sue emergenze sociali. Gli stanziamenti annui devono infatti rispettare i principi di sana gestione finanziaria di cui all'Articolo 107 della Basic Law: contenimento della spesa nei limiti delle entrate, realizzazione dell'equilibrio di bilancio e attuazione di un budget le cui dimensioni siano commisurate al tasso di crescita del PIL. Le misure di politica economica rispondono dunque alla necessità di ottimizzare l'utilizzo delle risorse e di mantenere una solida disciplina fiscale nell'ottica della salvaguardia dell'attivo delle finanze pubbliche.
La pandemia ha tuttavia imposto l'adozione di una politica fiscale più flessibile, che ha portato l'Esecutivo ad approvare a partire dal 2020 alcune misure straordinarie a supporto delle imprese e della collettività e a tutela dell'occupazione.
Nel suo secondo documento di indirizzo politico, il Chief Executive John Lee ha indicato le iniziative di politica economica volte a consolidare i punti di forza di Hong Kong, nonché’ una serie di correttivi finalizzati a innescare un'inversione di tendenza dopo tre anni in ombra, che hanno generato anche danni di immagine e reputazionali. In particolare, gli interventi proposti mirano a migliorare l'efficienza della governance locale, ad attrarre giovani talenti e imprese strategiche straniere, nonché' a favorire investimenti in alcuni settori ritenuti prioritari (sanità, infrastrutture, cultura, edilizia abitativa).
Nel settore delle infrastrutture, in particolare, è prevista la realizzazione di imponenti progetti stradali e ferroviari con una proiezione specifica sulle aree settentrionali confinanti con la Cina continentale (cosiddetta Northern Metropolis, in cui si stima che la popolazione potrebbe raggiungere i 2,5 milioni di abitanti). La realizzazione del cosiddetto “Lantau Tomorrow”, che avrebbe implicato la costruzione di una serie di isole artificiali destinate a diventare il terzo distretto commerciale della città, è stata invece al momento in stato di attesa.
Il budget per l’esercizio 2024-25 presentato il 28 febbraio dal Financial Secretary Paul Chan rimane focalizzato sulle prospettive di ripresa dell’economia nei prossimi anni, che dipenderà in parte anche dagli investimenti nel campo dell’innovazione tecnologica, dalla ricerca di nuovi mercati (con particolare attenzione allo sviluppo delle relazioni commerciali nella stessa area del sud-est asiatico e poi in Medio Oriente), dall’attrazione di flussi turistici (anche attraverso un fitto programma di cosiddetti “mega eventi” programmati in città in campo economico, culturale, sociale, sportivo) e di investimenti, nonché dalle maggiori opportunità offerte dall’integrazione con la Cina continentale. L’attrazione di risorse umane qualificate e di nuovi capitali finanziari rimane obbiettivo centrale del Governo, che potenzierà strutture e schemi introdotti a questo scopo lo scorso anno.
Con l’obiettivo di sanare il deficit fiscale, il Financial Secretary ha annunciato il taglio degli incentivi stanziati durante la pandemia, nonché la revisione del regime fiscale in vigore, al fine di aumentare il volume delle entrate. Tra le novità di maggiore rilievo: un nuovo sistema di tassazione progressivo applicato ai salari ed alle proprietà immobiliari (che intaccherà di fatto una porzione molto ridotta della popolazione), l’aumento dei costi per l’iscrizione nel registro delle imprese, l’introduzione (da gennaio 2025) di una tassa di soggiorno pari al 3% delle spese alberghiere per i visitatori in arrivo in città e l’aumento della tassazione applicata all’acquisto di tabacco (quest’ultima illustrata in chiave di tutela della salute pubblica). Tra le nuove misure presentate ha attirato attenzione la decisione di eliminare, con efficacia immediata, il regime di tassazione applicato alle transazioni di compra-vendita, introdotto dieci anni fa per bilanciare lo squilibrio allora esistente tra eccessiva domanda rispetto all’offerta di immobili e per evitare ogni forma di speculazione.