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Politica economica (OMAN)

La situazione economica resta complessivamente positiva. A fine agosto 2024, l’agenzia di rating Moody’s ha migliorato l’outlook del Sultanato da “stabile” a “positivo”, confermando il rating Ba1, in base alle politiche di riduzione del debito e di prudente gestione fiscale. L’Oman resta pero’ dipendente dagli idrocarburi e la diversificazione economica procede con lentezza, esponendo il Paese alle fluttuazioni del mercato internazionale. Infatti, nel primo quadrimestre dell’anno in corso, le entrate pubbliche si sono contratte del 15%: 3,74 mld di OMR contro i 4,39 del corrispondente periodo del 2023 (un OMR equivale a circa 2,46 euro). Una decrescita dovuta al calo dei proventi del petrolio (-3%) e soprattutto del gas (-38%), per effetto del calo dei prezzi. Nello stesso periodo, le spese pubbliche si sono contratte del 7%, ma la spesa per i sussidi e le contribuzioni sociali sono in realta’ aumentate, a testimonianza dell’importanza prioritaria assegnata dal Governo al mantenimento del consenso sociale.

Il Sultanato si presenta come un Paese capace di conciliare tradizione e modernità, sviluppo economico, ma anche progresso sociale, attraverso una accorta gestione delle leve fondamentali dell'economia, che ha permesso di tenere sotto controllo l'inflazione malgrado una politica monetaria accomodante volta a favorire la crescita. Membro dell’Unione doganale del Consiglio Cooperazione del Golfo e dell'OMC, le sue tariffe doganali salvo alcuni settori sensibili sono molto contenute. Il Paese non ha aderito all'OPEC, pur di fatto seguendone gli orientamenti..

Particolarmente significative le trasformazioni avviate sul piano socio-economico, le cui linee sono dettate dal piano di sviluppo "Vision 2040 ". La strategia Vision 2040 è stata elaborata quale piano di diversificazione produttiva che prevede il graduale ridimensionamento del peso del settore idrocarburi nel PIL per rendere l’economia meno dipendente dall’andamento del prezzo del greggio. Il piano prevede lo sviluppo di 5 settori prioritari: turismo, pesca, settore minerario, industria manifatturiera e logistica, in grado di offrire occupazione e di rendere l’Oman uno dei nodi della catena commerciale e produttiva mondiale.

Una delle principali sfide nella realizzazione degli obiettivi è la transizione da un modello di crescita economica basata sul contributo dei professionisti stranieri, ad un sistema fondato sulle politiche di “omanizzazione”, ossia la previsione di una quota della forza lavoro in favore dei cittadini omaniti (politica che intende favorire l’occupazione giovanile, in un paese in cui l'età media è 24 anni). Di qui la necesità di formare i giovani e dotarli di competenze specifiche per l'inserimento in un mercato di lavoro competitivo. È inoltre volontà del Governo indirizzare le scelte del Paese verso un maggior coinvolgimento del settore privato e delle parti sociali con lo scopo di accompagnare la modernizzazione verso un'economia stabile e maggiormente competitiva. Le politiche sviluppo del settore logistico definite dal Consiglio dei Ministri con il “Sultanate of Oman Logistics Strategy 2040” (SOLS 2040), intendono trasformare entro il 2040 il Sultanato in una delle prime dieci economie “logistics-friendly” al mondo. 

Ultimo aggiornamento: 18/09/2024