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Governo Italiano
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Disponibilitą materie prime (IRAQ)

Materia Prima Unitą 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023
Elettricitą (Fonte CIA) terawatt/ora 49.00 47.00 62.00 nd nd nd nd nd nd nd nd nd
Gas (dati OPEC) metri cubi (miliardi) 20.00 21.00 22.00 nd nd nd nd nd nd nd nd nd
Petrolio (fonte OPEC) barili/giorno (migliaia) 2942.00 2980.00 3110.00 3504.00 4648.00 nd nd nd nd nd nd nd

Osservazioni

Petrolio

Il settore degli idrocarburi è strategico per l’Iraq con introiti che rappresentano oltre il 90% delle entrate di bilancio e circa il 65% del PIL; esso inizia ora a beneficiare degli effetti dei contratti conclusi con le majors internazionali per lo sfruttamento di alcuni fra i maggiori giacimenti iracheni (e mondiali).

Il Governo iracheno ha presentato nel 2011 un ambizioso piano di sviluppo petrolifero per incrementare la propria produzione da 2,4 milioni di barili/giorno ad oltre 7 milioni di barili al giorno nell'arco dei successivi 6-7 anni. L’attuale capacità estrattiva è di circa 4 milioni di barili al giorno (2019).

Persistono limiti infrastrutturali all’estrazione ed all’esportazione del greggio, che l'Iraq intende fronteggiare con cospicui investimenti: 142,5 miliardi di barili sono le riserve stimate dall’Agenzia Internazionale per l'Energia e al momento l'Iraq e' il secondo produttore del gruppo OPEC, dopo l'Arabia Saudita.

Tra gli obiettivi del Governo iracheno vi è anche quello di rafforzare le capacità di raffinazione del Paese per aumentare in misura sufficiente la disponibilità di prodotti raffinati sul mercato interno e contenere così l'inflazione. I relativi piani d’investimento prevedono una spesa di 23 mld US$ con compagnie straniere e l’incoraggiamento degli investimenti privati nella costruzione di raffinerie (Kerbala, Maysan, Kirkuk e Nassiriya). Per parte italiana, ENI opera mega-giacimento di Zubair nell’Iraq meridionale con il mega-giacimento di Zubair nell’Iraq meridionale, il cui output è passato da 180.000 ad oltre 520.000 barili prodotti giornalmente (circa il 10% della produzione nazionale irachena).

Altro obiettivo del Governo iracheno è di migliorare la trasparenza del settore, per il cui raggiungimento ha affidato alla Extractive Industry Transparency Initiative il compito di verificare, tramite una serie di criteri di controllo e trasparenza, che i proventi dell’industria estrattiva siano effettivamente destinati alla ricostruzione e allo sviluppo dei Paesi estrattori, verificando l’assenza di pratiche di corruzione. Il Consiglio dei Ministri ha approvato nel 2009 un disegno di legge, che va ad aggiungersi alla Legge quadro sugli idrocarburi approvata nel 2007, per il ristabilimento della Iraq National Oil Company (INOC), le cui competenze erano state frammentate nel 1987 tra varie entità. La questione e' di nuovo sul tavolo delle Autorita' irachene con l'approvazione della legge sulla Iraq National Oil Company, il 4 marzo 2018, i cui decreti attuativi dovevano essere redatti e approvati entro l'anno. 

Gas

L'Iraq possiede ingenti riserve di gas, particolarmente nel sud, calcolate in circa 3.500 miliardi di metri cubi, 3/4 delle quali costituite da gas associati, e che lo collocano al decimo posto nel mondo, ma con stime che si spingono fino a tre volte tanto. La mancanza, tuttavia, di strumenti e soprattutto di know-how, rende vani gli sforzi volti a uno sfruttamento adeguato di buona parte di gas che invece viene bruciato. Le opportunita' derivanti dallo sfruttamento del cosiddetto "flare gas" dovrebbero essere concretizzate attraverso la firma di contratti con le imprerse straniere esperte nel settore e con la messa in opera di tali partnership.

Elettricità

Il settore elettrico resta molto precario, alimentando il malcontento delle popolazioni con frequenti proteste. L'Iraq sta incrementando le proprie capacita' di produzione e distribuzione, per arrivare a coprire il fabbisogno di 22 GW.