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19/11/2015 - Aggiornamento economico-finanziario e progetti infrastrutturali 2016

Aggiornamento economico-finanziario e progetti infrastrutturali 2016

Trova conferma la stabilita' di un'economia che sembra poter fare a meno di crescere a ritmi da Tigre Asiatica.
Il National Econonomic Social Development Board (NESDB) ha rivisto ieri al rialzo le stime di crescita del PIL per il 2015, da +2,5% a +2,9%. A trainare i dati positivi su beni e servizi sarebbero l'aumento dei turisti in arrivo, l'incremento dei consumi interni (+2%) e l'effetto della spesa pubblica per infrastrutture, che sopperiscono cosi' al calo delle esportazioni (-5%), alla perdita di competitivita' dei prodotti agricoli, al rallentamento degli investimenti privati e al calo dei prezzi delle 'commodities'.
I turisti supereranno nel 2015, oltre le piu' rosee aspettative, quota 30 milioni, anche grazie al fatto che gli effetti negativi della bomba dell'agosto scorso nel centro di Bangkok sono durati meno del previsto e le presenze hanno ripreso a crescere a meno di un mese dall'attentato. Anche la spesa pubblica in infrastrutture inizia ad incidere sulla crescita e rappresenta una chiave di lettura fondamentale, sia per le previsioni sul PIL della Thailandia sia per le opportunita' della nostra imprenditoria.
Oltre al lancio di progetti per 6,5 miliardi di Euro entro la fine dell'anno (metropolitane), nel 2016 il Governo ha gia' stanziato la cifra impressionante di circa 40 miliardi di Euro per 12 grandi iniziative infrastrutturali (soprattutto ferrovie e autostrade) e 2 miliardi per altri 12 progetti nella gestione delle acque. In questo modo gli investimenti pubblici cresceranno dell'11,2%, insieme al +4,7% previsto per gli investimenti privati che torneranno quindi a salire. Anche la Banca di Thailandia ha confermato che gli investimenti dall'estero, al netto di fluttuazioni mensili, si mantengono stabili e non vi e' stata - almeno nell'anno in corso - una fuga di capitali legata al rialzo dei tassi di interesse americani.
Il sistema bancario rimane liquido e non soffre l'ingente debito privato (oltre l'80% del PIL, che dovrebbe estinguersi nei prossimi 2-3 anni perche' legato soprattutto allo schema di acquisto della prima auto promosso dal precedente Governo). Gli 'stress test' della Banca di Thailandia sono estremamente rigidi e, per un'impostazione generale figlia dello shock della crisi del 1997, gli istituti di credito thailandesi hanno un approccio molto conservativo che certo non agevola una crescita sostenuta ma rappresenta un'ottimo riparo dalle turbolenze economico-finanziarie presenti in Asia.
Se a questo quadro generale si aggiunge che nel 2016 le esportazioni sono attese tornare a salire del 3%, la fase deflattiva in corso e la crescita comparativamente piu' lenta rispetto ai partner ASEAN non rappresentano affatto una preoccupazione ma confermano anzi la maturita' sul piano economico della Thailandia.

Notizia segnalata da
Ambasciata d'Italia - THAILANDIA